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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Alba tragica: lutto a Villa Castelli

TARANTO – Tre morti e ventitre feriti, alcuni dei quali gravissimi. E’ il bilancio della “mattanza” dovuto ad un tamponamento a catena verificatosi prima dell’alba sulla statale 106 jonica con un tir, un pulmino e un’auto coinvolti. Le tre vittime sono Cosimo Piccolo di 68 anni e Francesco Bufano di 73, entrambi di Massafra e la 36enne di Villa Castelli Mariarosaria Semeraro. Sono morti tutti sul colpo. Lo schianto poco prima delle 5, all’alba, sulla statale 106 jonica in località Pino di Lenne, all’altezza dello svincolo per Lido Chiatona.

TARANTO – Tre morti e ventitre feriti, alcuni dei quali gravissimi. E’ il bilancio della “mattanza” dovuto ad un tamponamento a catena verificatosi prima dell’alba sulla statale 106 jonica con un tir, un pulmino e un’auto coinvolti. Le tre vittime sono Cosimo Piccolo di 68 anni e Francesco Bufano di 73, entrambi di Massafra e la 36enne di Villa Castelli Mariarosaria Semeraro. Sono morti tutti sul colpo. Lo schianto poco prima delle 5, all’alba, sulla statale 106 jonica in località Pino di Lenne, all’altezza dello svincolo per Lido Chiatona.

Secondo la ricostruzione dei fatti i due uomini viaggiavano a bordo di una Fiat punto. Con loro nell’auto c’era anche il fratello di Francesco Bufano, rimasto gravemente ferito al bacino, versa in prognosi riservata.

La donna invece era su un furgoncino Fiat Iveco, proveniente da Villa Castelli, con a bordo alcuni braccianti agricoli. Stando ai rilievi svolti la Fiat Punto rossa viaggiava verso Reggio Calabria e si sarebbe schiantata contro un tir, fermo sul ciglio della strada a causa di un guasto ai freni. A seguire, l’auto è stata tamponata con violenza dal pulmino di braccianti.

Una delle componenti sarebbe l’alta velocità che non avrebbe consentito neanche il tempo di frenare. L’impatto è stato inevitabile. L’auto si è trovata così schiacciata tra i due mezzi. I passeggeri della Punto sono rimasti imprigionati nelle lamiere. Feriti anche gli occupanti del furgoncino. Tra questi, il marito di Mariarosaria Semeraro, Michele Galeandro 40enne anch’egli di Villa Castelli, finito in ospedale in prognosi riservata con le gambe spezzate a causa dell’impatto. Era lui che guidava il furgoncino e che stava accompagnando i braccianti a lavorare in campagna. Operato alle gambe, è ricoverato in Ortopedia ed è fuori pericolo di vita.

Sono occorse diverse ore ai vigili del fuoco per estrarre i tre corpi dalle lamiere. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri di Massafra e la polizia stradale per fare luce sulla dinamica. La strada è rimasta bloccata per alcune ore fino al primo pomeriggio quando è stata ripristinata la regolare circolazione.

“Ancora morti sul lavoro” scrivono in una nota la Cgil di Brindisi e la Flaei Cgil, la categoria dei braccianti agricoli. “In queste prime ore e alla luce delle notizie – recita una nota stampa - al momento frammentarie, sul gravissimo incidente stradale accaduto nel tarantino alle prime luci dell’alba, che ha coinvolto  lavoratrici e lavoratori agricoli del nostro territorio la Cgil e la Flai della Camera del lavoro di Brindisi esprimono vicinanza alle famiglie delle vittime e di  tutti i braccianti agricoli coinvolti. Purtroppo è l’ennesimo episodio che dimostra come si continua a morire per il lavoro e di come tante donne e tanti uomini della nostra provincia ancora siano costretti a lunghi viaggi giornalieri pur di guadagnarsi da vivere.

In questo caso, in particolare, l’ombra del caporalato rende ancora più inquietante la vicenda. In attesa che le indagini chiariscano le condizioni  e il rapporto di lavoro che esisteva tra il conducente e i braccianti che viaggiavano sul mezzo, ci sembra intanto importante richiamare all’attenzione di tutte le forze politiche ed istituzionali quanto sia grave il fenomeno e come sia indispensabile varare definitivamente una Legge che riconosca il caporalato come reato penale, così come richiesto anche attraverso l’ultima campagna di raccolta firme attivata dalla nostra Organizzazione a partire da febbraio scorso”.

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