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Cronaca Fasano

Altri sospetti sulla maxi-giocata

FASANO – Altro che crollo delle borse! 50 mila euro bruciati nell’arco di un’ora-un’ora e mezza. Secondo alcuni conoscitori è possibile, che “giocando al raddoppio” - partendo da una base di puntate di 200 euro, che vengono effettuate con una frequenza di 5 minuti, e passando poi a numeri a tre zeri (1000, 2000 e 3000 euro) – il buco sia possibile in quest’arco di tempo, anche meno. Giocava per conto suo o per conto terzi la commessa 25enne di una tabaccheria in pieno centro a Fasano, che ha fatto saltare il banco, il 6 settembre scorso, determinando un ammanco di cassa di 50mila euro?

FASANO – Altro che crollo delle borse! 50 mila euro bruciati nell’arco di un’ora-un’ora e mezza. Secondo alcuni conoscitori è possibile, che “giocando al raddoppio” - partendo da una base di puntate di 200 euro, che vengono effettuate con una frequenza di 5 minuti, e passando poi a numeri a tre zeri (1000, 2000 e 3000 euro) – il buco sia possibile in quest’arco di tempo, anche meno. Giocava per conto suo o per conto terzi la commessa 25enne di una tabaccheria in pieno centro a Fasano, che ha fatto saltare il banco, il 6 settembre scorso, determinando un ammanco di cassa di 50mila euro?

E’ una delle incognite al vaglio dei carabinieri della compagnia di Fasano - guidati dal capitano Gianluca Sirsi -, che non hanno creduto alla giustificazione addotta dalla 25enne (S. D.) la quale ha raccontato ai militari di essere stata minacciata da due tipi armati con un coltello-taglierino che, dopo averla costretta a giocare, sono poi fuggiti. Un rapinatore non ha il tempo di mettersi a giocare per un’ora e mezza, arraffare il danaro e scappare in pochi secondi. Ed è da questa incongruenza che è partita l’indagine in cui, al momento la 25enne, è stata denunciata per appropriazione indebita e simulazione di reato.

Resta l’interrogativo – oggetto d’indagine – sull’enorme quantità di danaro giocato dalla giovane che con uno stipendio da commessa non poteva permettersi di impegnare una cifra così considerevole. Cinquantamila euro bruciati al “10 e Lotto” a spese della ricevitoria in cui lavora, poi racconta le fandonie ai carabinieri sulle presunte minacce da parte di due tizi, una volta diventato impossibile giustificare l’ammanco di cassa. Il fatto non è figlio di un dramma dell’accanimento al gioco, quanto di una operazione più scientifica di quanto non sembri.

Altro che commessa infedele col vizietto del gioco che in preda ad un raptus, continua a ripetere l’operazione. Le giocate che hanno fatto saltare il banco, nell’arco di meno di mezza mattinata del sei settembre scorso -  in una delle tabaccherie del centro di Fasano –, sono state una infinità. I fantomatici rapinatori, oltre che leggeri e perditempo, sarebbero stati anche stupidi, dal momento che avrebbero lasciato prove a non finire a disposizione degli investigatori: decine e decine di ricevute (quelle di ogni giocata) nei cestini della spazzatura!

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