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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

"La nostra non è rabbia, ma dispiacere per chi non affronta la sfida"

Le parole dei titolari del negozio di ottica affidate ai social. Lo stillicidio di furti in città

BRINDISI – Confcommercio aveva lanciato l’allarme dopo il colpo al negozio di abbigliamento “Portico 12” di via Santi alle 4 del mattino del 26 settembre scorso: “Colpire una attività commerciale nel cuore del centro urbano, a due passi dal Palazzo di Città, non può non essere letto come una sfida della criminalità organizzata alle istituzioni e, più in generale, alla società civile brindisina. Un motivo in più per ribadire la richiesta di un presidio costante del centro cittadino da parte delle forze dell’ordine e di attivazione di un sistema globale di videosorveglianza realmente operativo”.

Il 14 ottobre, dopo un incontro con il questo Ferdinando Rossi, la Confesercenti parlando della collaborazione tra l’associazione e la polizia, in un comunicato ha scritto che “l’obiettivo è contribuire ad incentivare la cultura della legalità diffusa fra gli operatori e dagli operatori verso la città e la comunità locale in un territorio che, comunque, rappresenta un un'isola felice dal punto di vista della sicurezza”, e che comunque è necessaria una interlocuzione costante per  “valutare le migliori forme di diffusione della cultura della legalità e soprattutto di contrasto non solo alle forme di criminalità sia organizzata che di delinquenza comune, ma anche alla luce di alcuni segnali di recrudescenza che stanno riguardando il territorio”.

Questi segnali continuano ad arrivare, e sottolineano quele sia l’ordine di priorità dei reati da combattere nel centro urbano. Purtroppo è in crescita nelle periferie la degenerazione delle forme di disagio sociale, che diventa devianza e fenomeno criminogeno, con la formazione di piccole bande cui vanno attribuiti parte dei reati denunciati, dai furti alle piccole rapine, ai furti di auto che sono sempre una piaga in città, e su cui da lungo tempo stanno lavorando le forze dell’ordine (e da cui è scaturito recentemente un omicidio).

Sono importanti e significative le parole affidate ai social dei titolari del negozio di ottica preso di mira stamani prima dell’alba in corso Umberto: “Ogni mattina apriamo la porta del nostro negozio consapevoli che come tutti dobbiamo lottare per garantire a noi e ai nostri cari una vita dignitosa. Ogni mattina apriamo questa porta con amore e coraggio, coscienti di dover vincere quotidianamente una scommessa: portare le eccellenze internazionali del nostro settore nella nostra città di Brindisi e sul nostro territorio”.

“Alle 4,20 di questa mattina questa porta è stata aperta da qualcun altro. Qualcuno che probabilmente ignora ciò che ha rubato. A chi mai potrà vendere un Tarian numerato, a chi un Kuboraum con bronzo forgiato, a chi un Nina Mur in betulla e resina bianco rosa e nero con anelli a sbalzo riconoscibile a centinaia di metri? Opere d'arte che nelle mani sbagliate verranno mortificate e che forse finiranno nel dimenticatoio di un cassonetto”.

“La nostra non è rabbia è solo dispiacere per chi sceglie di non mettersi in gioco rinunciando alla più bella e grande delle sfide: vivere con coraggio in dignità ed onestà. Ci abbiamo sempre creduto e continueremo a farlo. Apertura ore 9”. Come tutte le mattine, e malgrado tutto.

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