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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Amati ai Cobas: "I finanziamenti per il porticciolo? Rispondo con gli atti, non con le chiacchiere"

BRINDISI – Mentre i quattro lavoratori licenziati dovrebbero conoscere la loro sorte solo dopo le elezioni regionali, non si placa la polemica legata al porticciolo turistico, anche alla luce dei finanziamenti che la Regione Puglia ha deciso di destinare a Marina di Brindisi.

BRINDISI – Mentre i quattro lavoratori licenziati dovrebbero conoscere la loro sorte solo dopo le elezioni regionali, non si placa la polemica legata al porticciolo turistico, anche alla luce dei finanziamenti che la Regione Puglia ha deciso di destinare a Marina di Brindisi.

La polemica a distanza riguarda nello specifico l’assessore regionale alle opere pubbliche Fabiano Amati e il rappresentante provinciale dei Cobas Bobo Aprile. Quest’ultimo, infatti, nei giorni scorsi aveva diramato una nota critica sul comportamento dell’assessore della giunta Vendola sostenendo che già in passato i sindacati avessero chiesto che i finanziamenti fossero legati a chiari impegni occupazionali.

“L’assessore Amati ci chiese di mandargli del materiale informativo sui licenziamenti - aveva detto Amati - e che ci avrebbe fatto sapere. Aspettiamo ancora una sua risposta”.

Ebbene, contattato dalla redazione di Brindisireport.it, la risposta di Amati è arrivata, anche se l’assessore preferisce rivolgersi ai singoli lavoratori che in questi mesi stanno affrontando la loro difficile situazione, piuttosto che ai sindacati: “Le risposte sono gli atti, e non le chiacchiere. E io non sono disponibile a chiacchierare”. Alla domanda su cosa spinga l’Amministrazione  regionale a destinare soldi pubblici ad una società la cui maggioranza è detenuta da un privato – per giunta con tutte le carenze oggettivamente riscontrabili presso il porticciolo (assenza di servizi, scarsa affluenza, capannoni vuoti) -, Amati ribatte: “Stiamo predisponendo un certo tipo di lavoro per rilanciare l’area, certamente non è che nell’Accordo di Programma si possa inserire un elemento come la salvaguardia dell’occupazione. I lavoratori devono avere fiducia, e mi rivolgo a loro, ai singoli”.

Il Comune già nei mesi scorsi non aveva nascosto una certa insofferenza per una società (l’Amministrazione ne rappresenta il 20%) che ha dato spesso dei grattacapi, a cominciare da un interesse passivo medio annuo di 300mila euro. Nel frattempo è cambiato il presidente della società “Bocche di Puglia” - Angelo Rizziello ha lasciato il testimone nelle mani di Ada Quartulli -, eppure le nubi non si sono ancora diradate su un’opera costruita con i soldi della Regione, dei fondi Por, e che nasceva soprattutto con finalità di interesse pubblico.

Il Comune non ha ancora deciso se smarcarsi o meno, probabilmente vorrà prima capire come possano essere investiti i soldi dei finanziamenti regionali  che – va detto – passeranno prima nelle mani dell’Amministrazione.

A tutto questo, si aggiunge la patata bollente dei lavoratori licenziati e che chiedono di essere reintegrati in questa o in’un'altra società partecipata (ma anche l’ingresso, per esempio, nella Multiservizi, sembra essere al momento un’ipotesi remota):  nella mattinata odierna i quattro sono stati ricevuti dal vicesindaco di Brindisi Mauro D’Attis e dal presidente del Consiglio Comunale Giampiero Pennetta. Un incontro interlocutorio, al quale era presente lo stesso Aprile, ma alla fine è stato deciso che tutto verrà stabilito dopo la tornata elettorale regionale di fine marzo. “In questo momento – ha detto D’Attis -, fare promesse equivale ad essere interpretati con finalità propagandistiche. Proprio per evitare di incorrere nel rischio della strumentalizzazione, preferisco tornare ad affrontare l’argomento dopo le elezioni. Ma l’intenzione di trovare una sistemazione per i quattro lavoratori c’è”.

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