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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Carovigno

Ancora attentati a Carovigno, ma dalla politica non arrivano risposte

L'aria si fa sempre più pesante a Carovigno. La serie di attentati ai danni di persone che orbitano intorno all'amministrazione comunale non conosce fine, ma dalla politica non arrivano risposte concrete. Basti pensare che l'ipotesi di convocare un consiglio comunale monotematico sulla legalità non è ancora all'ordine del giorno

CAROVIGNO – L’aria si fa sempre più pesante a Carovigno. La serie di attentati ai danni di persone che orbitano intorno all’amministrazione comunale non conosce fine, ma dalla politica non arrivano risposte concrete. Basti pensare che l’ipotesi di convocare un consiglio comunale monotematico sulla legalità non è ancora all’ordine del giorno. Il presidente del consiglio comunale, Corrado Tarantino, contattato da BrindisiReport, spiega che “lo si è messo in conto, anche se i problemi riguardanti l’ordine pubblico – afferma Corrado Tarantino – non possono essere risolti con un Corrado Tarantino, segretario provinciale uscenteconsiglio comunale monotematico. Se dobbiamo intraprendere un’iniziativa del genere, dobbiamo farlo solo nel momento in cui avremo la certezza che possa portare a dei risultati concreti. Non deve essere solo un’operazione di facciata”. 

Certo è che la recrudescenza di episodi violenti (non solo quelli maturati in un contesto politico) ha provocato un certo allarmismo fra cittadini. “In questi giorni – dichiara Tarantino – abbiamo organizzato degli incontri con i commercianti, i parroci e le associazioni di categoria, dai quali è emerso che la gente sta vivendo con forte apprensione la recrudescenza di atti criminali. Gli esercenti hanno paura di subire rapine. I cittadini temono di ritrovarsi con la casa svaligiata. Non ci sono solo i pubblici amministratori nel mirino dei violenti”. 

Per Tarantino, quindi, non è detto  che possa esserci un’unica regia dietro i crimini che da mesi attanagliano Carovigno. “E’ compito delle forze dell’ordine e delle autorità competenti – spiega Tarantino – chiarire cosa ci sia dietro questi gesti. La cosa preoccupante è che non vi sono ancora certezze sulla matrice. E’ un fatto molto grave che una giovane consigliera comunale che non ricopriva ruoli di responsabilità in ambito amministrativo (il riferimento è a Zaira Lanzillotti di Ncd, ndr) abbia subito un attentato, a seguito del quale ha rassegnato le dimissioni dal suo incarico. Ma, ripeto, non c’è certezza sulla matrice di questo e di altri atti intimidatori. Fino a quando i responsabili non verranno individuati e consegnati alla giustizia, non potremo avere le idee chiare su quello che sta accadendo”. 

Spetterà ai carabinieri della compagnia di San Vito dei Normanni, in sinergia con i militari della locale stazione, trovare il bandolo della matassa. L’ultimo messaggio a colpi di arma da fuoco è stato recapitato nella giornata di ieri (12 dicembre) a Gabriele Versienti, dipendente di Equitalia residente in contrada Sanarica, fra Carrovigno e Serranova, la cui villetta è stata centrata da un paio di fucilate. L’episodio si è verificato intorno alle ore 19. I malviventi hanno puntato il mirino verso la finestra di una stanza che fortunatamente era vuota, poiché la vittima si trovava, insieme ai suoi famigliari, in un altro vano dell’abitazione. 

Lo scorso 8 dicembre, un episodio sospetto aveva riguardato Dino Semeraro, segretario amministrativo del consorzio di Torre Guaceto, uno dei fronti caldi della politica carovignese. Semeraro era a lavoro negli uffici dell’ente via Regina Margherita quando qualcuno, nel primo pomeriggio, ha infranto con una pietra il finestrino anteriore della sua Audi A4, rigando la fiancata. 

Nel vortice di episodi violenti, la sera del 30 ottobre, era finito anche il mensile “La Lanterna del Popolo”, la cui redazione in via Giuseppe Verdi, a pochi passi dal municipio, venne seriamente danneggiata da un incendio doloso che distrusse mobili, monitor e la macchina utilizzata per stampare il giornale. Il direttore del periodico, Domenico Basile, intervistato all’epoca dei fatti da BrindisiReport, non escluse l’eventuale sussistenza di un collegamento fra il raid incendiario e le inchieste affrontate dalla sua testata su varie vicende politico-amministrative, fra cui: il gemellaggio con l’Honduras, l’impianto di compostaggio e la gestione di Torre Guaceto. 

In quei giorni, fra l’altro, tenevano ancora banco gli attentati ai danni di due consiglieri comunali di Ncd, forza che sostiene la maggioranza di centrosinistra guidata dal sindaco Mimmo Mele. Si tratta di Danilo Del Prete e Graziana Zaira Lanzillotti. Il primo è finito per due volte nel mirino degli incendiari: la notte fra il 15 e il 16 settembre, quando venne appiccato un rogo al portone dell’agenzia funebre di sua proprietà, la Siof, situata in via Pagliara; la notte fra il 13 e il 14 novembre, quando venne data alle fiamme la sua Hyundai Atos.

La seconda (come accennato da Corrado Tarantino) si dimise dall’incarico di consigliera comunale lo scorso 1 novembre: nove giorni prima, la notte fra il 21 e il 22 novembre, venne appiccato un incendio al portone della sua villetta di Torre Santa Sabina. Quella stessa notte, si verificò pure una misteriosa intrusione nella stanza del sindaco ubicata al primo piano di Palazzo di città. Non venne portato via nulla. Ma si trattò comunque di un messaggio inquietante. 

E poi non vanno trascurati gli incendi ai danni delle auto di due pescatori con licenza di pesca nella riserva di Torre Guaceto, avvenuti nella prima metà del mese di novembre. 

Il sospetto che tutti questi eventi possano essere legati da un unico filo conduttore sembra più che fondato. Nelle ultime settimane, sono stati rinforzati i servizi di controllo del territorio nei comuni di Carovigno e Ceglie Messapica (anche questo stretto nella morsa degli incendiari), con l’impiego di diverse pattuglie di poliziotti del reparto di Prevenzione crimine, che operano in sinergia con il commissariato di Ostuni e la compagnia dei carabinieri di San Vito. La gente, come affermato anche da Tarantino, si sente sempre meno sicura. Ma il problema non va affrontato solo sul piano dell’ordine pubblico. Anche la politica deve assumersi le sue responsabilità. Per questo, un consiglio comunale monotematico sulla legalità pare quanto mai necessario.

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