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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Torchiarolo

Ancora sequestri antimafia: redditi minimi, ma Porsche Cayenne in garage

TORCHIAROLO – La caccia nel Brindisino ai patrimoni considerati illegali prosegue, e questa volta la pista seguita dal Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza arriva a Torchiarolo, dove negli ultimi giorni è stato eseguito un sequestro di beni per un valore di 300mila euro. Le persone coinvolte sono entrambe sottoposte alla sorveglianza speciale, ed hanno trascorsi giudiziari per stupefacenti e reati contro il patrimonio.

TORCHIAROLO – La caccia nel Brindisino ai patrimoni considerati illegali prosegue, e questa volta la pista seguita dal Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza arriva a Torchiarolo, dove negli ultimi giorni è stato eseguito un sequestro di beni per un valore di 300mila euro. Le persone coinvolte sono entrambe sottoposte alla sorveglianza speciale, ed hanno trascorsi giudiziari per stupefacenti e reati contro il patrimonio.

Su ordine del presidente del tribunale delle misure di prevenzione, sono stati posti i sigilli a 8 autovetture, una moto di grossa cilindrata, una villetta a schiera con garage e al 50 per cento di una attività commerciale. Tutti beni mobili e immobili intestati a congiunti di Giuseppe Perrone, 36 anni, di S.Pietro Vernotico, e a Patrizio Perrone –non ci sono legami di parentela tra i due- di 50 anni, nato e residente a Torchiarolo.

Al primo la polizia tributaria ha collegato il sequestro di due delle auto e della villetta, al secondo quello di 6 auto, della moto e del negozio di parrucchiera “Vizio di Donna”, che si trova sempre a Torchiarolo. Tutto sarà affidato dal tribunale delle misure di prevenzione ad un amministratore giudiziale in attesa del compimento del complesso iter finalizzato, per quanto riguarda la procura della Repubblica, alla confisca definitiva, e per la difesa alla dimostrazione della legittimità piena del possesso degli stessi beni da parte degli intestatari.

Il prossimo passo sarà l’udienza collegiale in camera di consiglio per la convalida dei provvedimenti, i numero 25 e 25 del 2010 assunti in base alla normativa antimafia e alle modifiche contenute nel cosiddetto pacchetto sicurezza, le leggi 575/65, 125/08 e 94/09. La Guardia di Finanza di Brindisi nel 2009 ha attuato sequestri antimafia per un valore di 6 milioni 733mila euro, confische antimafia per 1 milione 380mila euro e confische penali (interposizione fittizia) per 228mila euro.

L’ultima indagine, sfociata nella richiesta al tribunale di provvedimento di sequestro da parte del pm Raffaele Casto, è stata battezzata Operazione Cayenne prendendo spunto dal più appariscente e costoso dei veicoli posti sotto sigilli, in uso ad un congiunto di primo grado di uno dei sorvegliati speciali. Un giocattolo firmato Porsche di 4500 cc. di cilindrata, alimentato a benzina.

I due nuclei familiari, dopo un accertamento minuzioso sui redditi di ciascuno dei  componenti, avevano dichiarato al fisco nel corso dei cinque anni presi in considerazione dalla Guardia di Finanza poche decine di migliaia di euro. Una capacità finanziaria che non giustifica affatto –secondo gli investigatori- l’acquisto e il possesso di quanto è finito sotto sequestro.

Peraltro, hanno spiegato stamani il comandante provinciale della Guardia di Finanza di Brindisi, colonnello Vincenzo Mangia, e il comandante del Nucleo di polizia tributaria, tenente colonnello Massimiliano Tibollo, la maggior parte degli acquisti risulta effettuata proprio “nei periodi in cui si esplicava l’attività criminosa addebitata ai due personaggi”, dei quali permane l’attualità della pericolosità sociale. Ora la parola agli avvocati.

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