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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Centro Storico / Via Brindisi

Armati di coltello, sequestrano per ore gli operatori di una comunità: arrestati

Per due ore e mezza sono stati tenuti in ostaggio sotto la minaccia di un coltello, da due esagitati che volevano dei soldi. I carabinieri hanno posto fine alla terribile esperienza vissuta ieri dagli operatori della comunità “Sprar” situata in via San Vito dei Normanni, nel centro di Latiano. Per i balordi sono scattate le manette ai polsi

LATIANO – Per due ore e mezza sono stati tenuti in ostaggio sotto la minaccia di un coltello, da due esagitati che volevano dei soldi. I carabinieri hanno posto fine alla terribile esperienza vissuta ieri dagli operatori della comunità “Sprar” situata in via San Vito dei Normanni, nel centro di Latiano. Per i balordi sono scattate le manette ai polsi. Si tratta dell’egiziano Mina Mekhail, 27 anni, e del nigeriano Raphael Jimoh, 24 anni.

Quest’ultimo era già stato arrestato lo scorso 30 settembre e condannato a 10 mesi di reclusione per aver aggredito dei carabinieri nel centro di Latiano, ma a quanto pare si trovava a piede libero.

I due stranieri hanno fatto irruzione all’interno della struttura, di cui in passato erano stati ospiti, intorno alle ore 10, cogliendo di sorpresa cinque persone, fra cui una psicologa, un’assistente sociale e un’interprete. MEKHAIL Mina, classe 1988-2

Muniti di un grosso coltello da cucina, hanno subito manomesso l’impianto della telefonia fissa e quello elettrico, isolando di fatto l’edificio. I migranti, brandendo la lama, minacciavano di “fare una strage,  di “mettere fuoco” all’edificio, di “uccidere” gli operatori. Questi erano completamente in balia dei delinquenti. Nulla potevano fare per difendersi.

Ma intorno alle ore 12,30, un operatore è riuscito a distrarre i sequestratori, dando la possibilità a un collega di chiedere aiuto ai carabinieri attraverso il 112. Dal tono concitato della chiamata, il militare in servizio presso la sala operativa ha capito che la situazione era estremamente grave.

Sul posto si sono recate subito tre pattuglie della locale stazione al comando del maresciallo D’Oria, con il supporto dei colleghi della compagnia di San Vito dei Normanni coordinati dal capitano Diego Ruocco.

Sette carabinieri sono entrati nella comunità impugnando le pistole. Ma alla vista degli uomini in divisa, per fortuna, gli extracomunitari si sono immediatamente arresi, lasciando cadere la lama sul pavimento. Entrambi sono stati accompagnati in caserma. Successivamente sono stato condotti verso la casa circondariale di Brindisi in via Appia con l’accusa di tentata rapina in concorso, violazione di domicilio e sequestro di persona. I due erano muniti di un JIMOH Raphael, classe 1991-2permesso di soggiorno provvisorio, in attesa di riceverne uno permanente. 

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