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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Picchiata dall'ex anche mentre era incinta: stalker arrestato dalla polizia

Era stata picchiata dal suo ex persino mentre era incinta. Quell’uomo la terrorizzava al punto tale da farle temere di uscire di casa, anche solo per portare a spasso il cane. Incubo finito grazie alla Squadra mobile

BRINDISI – Era stata picchiata dal suo ex persino mentre era incinta. Quell’uomo la terrorizzava al punto tale da farle temere di uscire di casa, anche solo per portare a spasso il cane. Ma grazie all’intervento dei poliziotti della Squadra mobile di Brindisi al comando del vicequestore Alberto Somma, è finito l’incubo di una 35enne brindisina finita nella morsa di uno stalker.

Questi, il 39enne A.S., è stato arrestato nella mattinata di ieri (13 luglio) in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in regime di domiciliari firmata dal gip del tribunale di Brindisi Stefania De Angelis, su richiesta del pm  Manuela Pellerino. Nel mirino dell’indagato, oltre alla ex, era finito anche il padre della stessa. 

Le indagini, affidate agli uomini sella sezione Omicidi e reati contro la persona, sono iniziate lo scorso giugno, a seguito di una denuncia sporta dalla donna e dal padre. La malcapitata in particolare si era dovuta rivolgere alle forze dell’ordine a seguito di numerosi episodi di violenza posti in essere nel giro di un anno dal suo ex. Quanto riferito dalla vittima denotava una preoccupante escalation che l’aveva fatta piombare in uno stato di perenne paura, al punto da dover cambiare le proprie abitudini di vita. A.S. aveva assunto una condotta persecutoria anche nel padre della brindisina, al quale, calunniosamente, venivano imputati una serie di comportamenti che, secondo l’arrestato, avrebbero determinato la fine della relazione sentimentale.

La vittima ha documentato le violenze subite attraverso referti medici i quali hanno attestato le percosse subite anche durante lo stato di gravidanza. Tra le motivazioni che hanno indotto il gip a disporre il provvedimento restrittivo, viene fatto un esplicito riferimento ad analoghi comportamenti violenti che l’autore aveva avuto, un tempo nemmeno tanto lontano, nei confronti di altre giovani donne che avevano avuto la sfortuna di intraprendere con lui relazioni sentimentali più o meno stabili.

Secondo gli inquirenti la violenza dei comportamenti dell’indagato e la frequenza degli stessi avevano ingenerato nella vittima un fondato timore per la propria incolumità personale ed un perdurante stato d'ansia che la costringevano ad alterare le proprie abitudini di vita. La donna infatti usciva di casa solo per le sue ordinarie necessità di vita. Persino accompagnare all’aperto il suo amico a quattro zampe era diventato un rischio. I poliziotti hanno trovato riscontro oggettivo a tali episodi, attraverso i referti medici, del materiale fotografico e una serie di accertamenti tecnici. 

In una nota della questura si rimarca come “anche in questo caso, purtroppo, si sono evidenziate le ormai ricorrenti condotte a ‘gravità progressiva’ che connotano negativamente tali spregevoli reati e che hanno come fine quello di determinare nella vittima uno stato di soccombenza che progressivamente fa apparire la violenza e le angherie subite quasi una ‘giusta retribuzione’ per le mancanze che sono tali solo agli occhi degli autori e delle vittime, a questi asservite in tale stato di completa soggezione”. 

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