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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Arresti domiciliari nella casa occupata

BRINDISI – Occupano una vecchia casa disabitata, già oggetto di intimazione da parte del Comune al proprietario di effettuazione di riparazioni urgenti, e non solo non intendono sloggiare, ma hanno anche ottenuto il permesso di starci agli arresti domiciliari.

BRINDISI – Occupano una vecchia casa disabitata, già oggetto di intimazione da parte del Comune al proprietario di effettuazione di riparazioni urgenti, e non solo non intendono sloggiare, ma hanno anche ottenuto il permesso di starci agli arresti domiciliari (ma il giudice non poteva sapere). Accade a Brindisi, e resta da capire come tutto ciò sia potuto accadere. Il padrone di casa, che risiede al Nord, non è ancora riuscito ad ottenere lo sgombero malgrado due denuncie sporte in questura, ed una successiva presentata direttamente alla procura della Repubblica. Ovviamente lo stesso proprietario non può effettuare gli interventi richiesti dal Comune se gli abusivi non vanno via dalla casa pericolante.

La storia comincia un paio di anni addietro quando un professionista friulano ma di origini brindisine da parte di padre, riceve una notifica da parte del Comune di Brindisi, riguardante una dimora ottocentesca di via Montenegro, numeri civici 17 e 19. La casa presenta lesioni che richiedono interventi improcrastinabili, le intimazione a provvedere lo sottolineano. Il Comune ne invia una nel 199 e un’altra nel 203. L’interessato il 13 dicembre del 2012 arriva a Brindisi. Lo hanno avvertito peraltro che al pianterreno di casa sua, al numero 19, c’è qualcuno. Il catenaccio che impediva l’ingresso era stato evidentemente rimosso.

E in effetti il proprietario trova in casa coppia che si è insediata abusivamente, e che lo accoglie anche in maniera pessima, tanto che è necessario chiamare la polizia. Ma i due (lui brindisino, lei polacca, già noti alla giustizia per l’aggressione ad un sottufficiale della Finanza dopo un furto in un supermercato e per altro) non vogliono lasciare la vecchia casa.

Il proprietario è preso tra due fuochi: da una parte le datate diffide del Comune, ma anche la causa intentatagli da un vicino che denuncia danni alla propria abitazione come conseguenza del dissesto di quella lesionata; dall’altra la resistenza all’abbandono dell’appartamento da parte dei due occupanti. La seconda denuncia alla polizia arriva il 25 ottobre scorso. Ma niente. La coppia di abusivi, lui e lei detenuti agli arresti domiciliari, non va via perché sostiene di non sapere dove trasferirsi. L’abitazione è priva di energia elettrica e di acqua calda, la bolletta AqP invece la paga il proprietario.

Il 13 novembre scorso quest’ultimo presenta una querela alla procura della Repubblica di Brindisi attraverso l’avvocato Paolo Michelutti di Udine, per ipotesi di reato di furto, danneggiamento, occupazione abusiva di abitazione ed invasione di edificio, e chiede al pubblico ministero un intervento presso il giudice delle indagini preliminari affinchè revochi l’esecuzione degli arresti domiciliari dei due conviventi nella casa occupata. Il proprietario, che si è affidato a Brindisi all’avvocato Andrea D’Agostino per seguire la vicenda, rileva anche come gli sia impossibile eseguire i lavori di messa in sicurezza intimati dal Comune.

A questo punto, risulta decisivo un provvedimento del giudice che ha assegnato ai domiciliari al civico 19 di via Montenegro la coppia di abusivi. Le forze dell’ordine altrimenti, per usare un termine di cinematografica memoria, “hanno le mani legate”. La casa è pericolante, le condizioni igienico sanitarie sono precarie. Urge una soluzione.

 

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