rotate-mobile
Cronaca Torre Santa Susanna

Benzina sui tavoli del locale affollato, ma non la passa liscia

Arrestato per tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso Daniele Melechì, ex luogotenente del clan Bruno

TORRE SANTA SUSANNA – Il 31 marzo 2014 gli era stato notificato un ordine di carcerazione per una condanna definita a poco meno di 10 anni di reclusione: Daniele Melechi, 46 anni, era stato uno dei luogotenenti del temuto clan Scu dei fratelli Bruno di Torre Santa Susanna, e la condanna alla fine del processo per l’Operazione Canali del 31 marzo 2008 a quanto pare non gli ha impedito di tornare in circolazione né ne ha leso la sua carica intimidatoria.

Perché minacciare gravemente e platealmente una vittima davanti a numerosi testimoni è un tentativo di riaffermazione di un potere criminoso parallelo. Ma a Torre Santa Susanna non si può permettere la ricostituzione di quel clima e di quella ragnatela di vessazioni: questa mattina i carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Francavilla Fontana hanno nuovamente arrestato Daniele Melechì per tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso.

MELECHI' Daniele classe 1974-2

L’ordinanza di custodia cautelare arriva dal gip di Lecce. Su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, che ha diretto le indagini dei militari dell’Arma. Il tentativo di estorsione aveva come obiettivo il titolare di un locale pubblico di Torre Santa Susanna, e sono partite da un episodio avvenuto a giugno. “Le condizioni imposte – spiegano i carabinieri - sarebbero state quelle di versare un pizzo mensile di 3.000 euro o in alternativa l’imprenditore avrebbe dovuto chiudere l’attività commerciale”.

E per sottolineare quale sarebbe stata la risposta ad un diniego da parte della vittima, “proprio per intimorire l’imprenditore, il Melechì, avrebbe versato del liquido infiammabile, tipo benzina, sui tavoli esterni del locale, alla presenza di numerosi clienti e passanti che terrorizzati si allontanavano velocemente. L’evento non passava inosservato”, raccontano i carabinieri. Da quel punto prendeva avvio l’indagine, con la comunicazione dell’episodio, per competenza, alla procura antimafia. E nel giro di alcuni giorni arrivava la risposta al tentativo di taglieggiamento con l’arresto di Daniele Melechì.

Un segnale importante per chi, a Torre Santa Susanna o nella zona, stava rivivendo il clima pesante degli anni bui della cittadina. Vale la pena ricordare anche in questa circostanza che gli imprenditori taglieggiati non sono soli: ci sono le associazioni antiracket che come missione hanno quella di consigliare e sostenere le vittime, sia nella fase della denuncia, che in quella dell'accesso ai risarcimenti che lo Stato eroga a chi ha subìto gravi danni economici riconducibili alle azioni estorsive patite.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Benzina sui tavoli del locale affollato, ma non la passa liscia

BrindisiReport è in caricamento