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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Carovigno

Assenteismo al distretto Asl di Carovigno, sospensione confermata solo per quattro

CAROVIGNO - Assenteismo all’istituto psicopedagogico Nicola Del Prete di Carovigno, il giudice per le indagini preliminari Eva Toscani accoglie la richiesta di sospensione dal servizio per due mesi a carico solo di quattro degli indagati iscritti nel registro del vice procuratore aggiunto Nicolangelo Ghizzardi. Si tratta di Angelo Locorotondo, 58 anni, di Carovigno, infermiere generico; Carmela Rita Pacciolla, 44 anni, di Mesagne, pedagogista; Margherita Suma, 53 anni, di Ostuni, terapista di riabilitazione; Maria Antonia Zurlo, 55 anni, di Ostuni, terapista di riabilitazione. La misura cautelare interdittiva richiesta dalla procura produrrà dunque i suoi effetti a partire da subito, e per i prossimi sessanta giorni i quattro dipendenti della Asl dovranno astenersi dal lavoro.

CAROVIGNO - Assenteismo all’istituto psicopedagogico Nicola Del Prete di Carovigno, il giudice per le indagini preliminari Eva Toscani accoglie la richiesta di sospensione dal servizio per due mesi a carico solo di quattro degli indagati iscritti nel registro del vice procuratore aggiunto Nicolangelo Ghizzardi. Si tratta di Angelo Locorotondo, 58 anni, di Carovigno, infermiere generico; Carmela Rita Pacciolla, 44 anni, di Mesagne, pedagogista; Margherita Suma, 53 anni, di Ostuni, terapista di riabilitazione; Maria Antonia Zurlo, 55 anni, di Ostuni, terapista di riabilitazione. La misura cautelare interdittiva richiesta dalla procura produrrà dunque i suoi effetti a partire da subito, e per i prossimi sessanta giorni i quattro dipendenti della Asl dovranno astenersi dal lavoro.

Procede intanto, per vie parallele, l’indagine disciplinare a carico degli stessi, che per due mesi saranno privati dello stipendio, sulla scorta della solidità – tanto almeno per il gip – dell’impianto accusatorio, imbastito sulla scorta delle indagini condotte dalla guardia di finanza di Ostuni, al comando del capitano Antonio Martina. Stralciata la posizione del resto degli indagati, che nel corso degli interrogatori di garanzia hanno esibito le prove di una condotta del tutto disciplinata e coerente con il mandato di pubblici dipendenti: le assenze registrate dagli agenti delle fiamme gialle tramite servizi di osservazione e pedinamento, erano tutte, religiosamente documentate e autorizzate dai dirigenti del servizio.

Finisce dunque l’incubo, che dura da quasi due mesi (dall’atto di notifica degli avvisi di garanzia per truffa al sistema sanitario nazionale) per Ilario Angelo Carlucci, 62 anni, di Carovigno, assistente amministrativo; Angela Elisabetta Colucci, 56 anni, di Ostuni, psicologa; Maria Natalizia D’Agnano, 58 anni, di San Vito dei Normanni, bibliotecaria; Rosella De Lillo, 61 anni, nata a Busto Arsizio e residente a San Vito dei Normanni, assistente sociale; Silvio De Simone, 60 anni, di Carovigno, vigile sanitario; Teresa Legrottaglie, 55 anni, di Ostuni, assistente sociale; Maria Giovanna Nacci, 61 anni, di San Vito Normanni, dirigente medico; Alberta Vanda Natola, 52 anni, di Carovigno, dirigente medico veterinario; Francesca Nobile, 49 anni, di Ostuni, ostetrica e assistente consultoriale; Anna Pia Fiorella Sgura, 52 anni, di Ostuni, psicologa; Anna Maria Termite, 55 anni, di San Vito dei Normanni, dirigente psicologa.

La decisione del giudice per le indagini preliminari conferma la differenza, di sostanza, fra il capitolo-assenteismo a Carovigno e il caso brindisino, la brutta pagina dei ventisei arresti, per un totale di 69 indagati, nel distretto brindisino di via Dalmazia del 15 novembre scorso, per i quali si attende la prevista e prevedibile richiesta di rinvio a giudizio da parte del pm Adele Ferraro. Anche a Carovigno, le ipotesi di reato che hanno fatto scaturire le indagini, parlavano di dipendenti che timbravano il cartellino di presenza salvo poi assentarsi dal posto di lavoro per le più svariate incombenze. Fra i presunti assenteisti, smascherati a partire da una denuncia indirizzata nero su bianco alla procura di Brindisi, con tanto di firma in calce del denunciante, c’erano anche in questo caso infermieri, medici e personale ausiliario. Ma a differenza dei dipendenti della Asl in servizio nel capoluogo, le accuse sono state cassate dall’esibizione dei permessi ad assentarsi, di cui quasi tutti erano in possesso.

Le assenze registrate nel distretto sanitario di Carovigno sono complessivamente, per numero e quantità giornaliera, del tutto esigue rispetto all’andazzo di via Dalmazia, anche per i quattro indagati sospesi. L’assenza additata a carico di Angelo Locorotondo, per esempio, è di un solo giorno. Poco superiori le presunte defaillance degli altri. Resta un fatto che i quattro sospesi rischiano adesso il processo per truffa ai danni del Sistema sanitario nazionale, di questo si tratterebbe secondo l’ipotesi della procura. Sul piano amministrativo invece, per effetto del procedimento disciplinare avviato dall’azienda sanitaria, rischiano sanzioni che vanno dalla sospensione temporanea dal servizio al licenziamento.

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