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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Assenteismo alla Asl, trasferito il dirigente del distretto di via Dalmazia

BRINDISI - Trasferimento coatto e d’urgenza a Francavilla Fontana per Franco Galasso, l’ex direttore sanitario del distretto di via Dalmazia, il plesso colpito dallo scandalo-assenteismo di medici, infermieri, tecnici, assistenti amministrativi, centralinisti, autisti scoperchiato dai Nas di Taranto, braccio armato del procuratore capo Marco Di Napoli e del pubblico ministero Adele Ferraro. La decisione che ha colpito Galasso, pur essendo del tutto estraneo al fascicolo d’inchiesta, porta la firma del direttore generale Rodolfo Rollo, del direttore sanitario Emanuele Vinci e del direttore amministrativo Alfredo Rampino.

BRINDISI - Trasferimento coatto e d’urgenza a Francavilla Fontana per Franco Galasso, l’ex direttore sanitario del distretto di via Dalmazia, il plesso colpito dallo scandalo-assenteismo di medici, infermieri, tecnici, assistenti amministrativi, centralinisti, autisti scoperchiato dai Nas di Taranto, braccio armato del procuratore capo Marco Di Napoli e del pubblico ministero Adele Ferraro. La decisione che ha colpito Galasso, pur essendo del tutto estraneo al fascicolo d’inchiesta, porta la firma del direttore generale Rodolfo Rollo, del direttore sanitario Emanuele Vinci e del direttore amministrativo Alfredo Rampino.

Galasso ha già preso servizio presso gli uffici sanitari nelle stanze del Dario Camberlingo, l’ospedale della città degli Imperiali, mentre il collega Angelo Greco ha preso posto ai vertici di via Dalmazia. Sull’ex direttore del distretto sanitario brindisino, l’azienda sanitaria ha aperto una verifica interna, affidata all’ufficio provvedimenti disciplinari. Il quesito è se e quali obblighi corressero, oltre a una presunta responsabilità morale riguardo all’accaduto, in seno al ruolo del direttore sanitario. Quando e come insomma, e se avrebbe dovuto vigilare. Cosa avrebbe dovuto fare per scongiurare l’andazzo assenteista nel distretto sanitario. In attesa degli esiti dell’indagine, si è ritenuto di dover allontanare il direttore dal distretto, provvedimento che non ha valore punitivo ma solo cautelativo.

Non è il primo segnale che la Asl manda al personale sanitario e non. A caldo del blitz messo a segno lunedì scorso, la direzione sanitaria ha avviato le procedure di “licenziamento disciplinare” a carico dei 69 dipendenti coinvolti a vario titolo nell’inchiesta sulle presunte assenze arbitrarie dal servizio. L’esito sarà reso noto da qui a sessanta giorni, e non prima che gli indagati presentino proprie controdeduzioni, ma potrebbe prescindere del tutto dall’esito delle indagini da parte dell’autorità giudiziaria.

“Una cosa è la sospensione adottata dal tribunale a carico delle persone che sosterranno l’interrogatorio di garanzia il 25 novembre”, ha precisato Rollo nei giorni scorsi, “un’altra il licenziamento disciplinare. La procedura che abbiamo avviato è il risultato della legge Brunetta, per applicare la quale abbiamo dovuto adeguare il nostro regolamento interno, cosa che abbiamo puntualmente fatto a luglio di quest’anno. Uno degli articoli del regolamento prevede che venga avviata questa procedura in casi di assenteismo. E’ quello che abbiamo fatto. Naturalmente, entro questi sessanta giorni sarà possibile presentare tutte le controdeduzioni del caso. Ma quel che è certo è che le verifiche avviate dall’ufficio procedimento disciplinare, al termine delle quali sarà il direttore generale a decidere il da farsi, non c’entrano con gli esiti del procedimento penale”.

Provvedimento gemello è stato adottato dall’Ordine professionale dei medici, che ha sospeso i sei indagati fra radiologi, odontoiatri, oculisti, tutti ai domiciliari. Mentre una ulteriore delibera firmata dal direttore generale Rodolfo Rollo, evidenzia l’opportunità, a fronte del procedimento penale in corso, “di dover seguire, in qualità di parte offesa ed in maniera convincente, le fasi di detto procedimento, non solo al fine di valutare la necessità e convenienza per una costituzione di parte civile nel procedimento penale, ma anche per acquisire, in attesa degli esiti di una indagine interna, ogni idonea notizia e documentazione, utile a sostenere le ragioni di questa Asl”, dando mandato al legale Rosario Almiento di seguire la vicenda in nome e per conto dell’azienda. Un tentativo, su più livelli, di correre ai ripari. E di dimostrare, a posteriori, che non è tutta malasanità come sembra.

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