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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Ceglie Messapica

Auto contro betoniera: un morto

CEGLIE MESSAPICA – Un frontale terrificante. Impari. Di quelli che non lasciano scampo e neppure il tempo ai soccorritori di abbozzare un disperato tentativo di rianimazione sul posto. Francesco Alò, 43 anni, di Villa Castelli, alla guida di una “Fiat Punto”, è deceduto sul colpo, intrappolato nell’abitacolo della sua utilitaria, schiacciata da una betoniera dopo il terribile schianto. Teatro stamane (attorno alle 10), del tragico incidente stradale, la provinciale che collega i Comuni di Ceglie Messapica e Cisternino.

CEGLIE MESSAPICA – Un frontale terrificante. Impari. Di quelli che non lasciano scampo e neppure il tempo ai soccorritori di abbozzare un disperato tentativo di rianimazione sul posto. Francesco Alò, 43 anni, di Villa Castelli, alla guida di una “Fiat Punto”,  è deceduto sul colpo, intrappolato nell’abitacolo della sua utilitaria, schiacciata da una betoniera dopo il terribile schianto. Teatro stamane (attorno alle 10), del tragico incidente stradale, la provinciale che collega i Comuni di Ceglie Messapica e Cisternino.

L’auto del quarantatreenne è "impazzita" all'improvviso: una sbandata maledetta, proprio nel momento in cui lungo la corsia opposta sopraggiungeva il camion attrezzato per il trasporto del cemento, guidato da Andrea Chirulli, 49 anni, di Ceglie.

Una fatalità costata la vita ad Alò, che quella strada la conosceva a memoria, percorrendola quotidianamente. L’uomo era diretto a Cisternino, per prendere servizio presso un’azienda locale di trasporti. Quando sul posto, su sollecitazione di alcuni automobilisti di passaggio e di un paio di residenti della borgata rurale, sono sopraggiunti gli operatori del Servizio 118, il cuore di Francesco Alò aveva cessato di battere.

Troppo violento l’impatto con il camion per lasciare viva, anche per qualche minuto, la speranza. Per estrarre il corpo dell’uomo, intrappolato tra le lamiere dell’utilitaria, ridotta ad un ammasso di rottami, si è reso necessario, insieme all’intervento dei vigili del fuoco del Distaccamento di Ostuni, anche l’ausilio del personale del Comando provinciale dei vigili del fuoco, accorsi con una gru per sollevare l’auto, bloccata sotto il peso della betoniera.

Il primo referto è stato stilato dal medico legale, Giovanni Taurisano, chiamato a constatare il decesso. E da lui la prima conferma: Alò si sarebbe spento sul colpo, a seguito del terrificante schianto. Trasferito, invece, in ospedale, a bordo di una ambulanza, il quarantanovenne al volante del mezzo pesante (di proprietà dell'impresa di costruzioni del cugino omonimo, Andrea Chirulli di Ceglie). In evidente stato di shock, ma sostanzialmente illeso, Chirulli è stato affidato alle cure dei sanitari dell'ospedale di Ostuni.

Sul posto non sa darsi pace il fratello della vittima, tra i primi a raggiungere il luogo della disgrazia, appena informato del tragico epilologo dalle forze dell’ordine. Medici e infermieri lo sorreggono. Poi la solidarietà di amici e parenti, strettisi al suo fianco, con il pensiero e il cuore che corre veloce verso la moglie e la figlia di Francesco Alò.

La salma dell’autotrasportatore, su disposizione del pm di turno, il sostituto procuratore presso il Tribunale di Brindisi, Luca Bucchieri, è stata poi trasferita presso il Cimitero di Villa Castelli, in attesa di una ulteriore ispezione cadaverica. Indagini sono in corso da parte dei vigili urbani per fare luce sulla dinamica e sulle cause dell’incidente. Alò, sposato e con una figlia adolescente, ha prestato servizio per diversi anni come camionista presso l’impresa De Matteis, di Ceglie.

Da qualche tempo aveva intrapreso una nuova esperienza lavorativa, sempre come autista e corriere, presso un’impresa di trasporti di Cisternino.

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