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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Banditi di mattina in casa di oculista

BRINDISI – Rapina “anomala” in pieno centro, ai danni dell’oculista Vito Capone. Nella casa di via Cavour, quasi all’intersezione con via Alfredo Cappellini, i nuovi “Diabolik ed Eva Kant”, entrano in azione intorno alle 10.30. Entrambi disarmati. In casa del professionista c’è solo la figlia 20enne Simona. Un uomo ed una donna, vestiti in tuta nera e incappucciati, suonano al campanello e riescono a farsi aprire, anche nonostante a protezione dell’ingresso vi sia un cancelletto.

BRINDISI – Rapina “anomala” in pieno centro, ai danni dell’oculista Vito Capone. Nella casa di via Cavour, quasi all’intersezione con via Alfredo Cappellini, i nuovi “Diabolik ed Eva Kant”, entrano in azione intorno alle 10.30. Entrambi disarmati. In casa del professionista c’è solo la figlia 20enne Simona. Un uomo ed una donna, vestiti in tuta nera e incappucciati, suonano al campanello e riescono a farsi aprire, anche nonostante a protezione dell’ingresso vi sia un cancelletto.

I banditi arrivano direttamente al quarto piano. Introdottisi in casa, pare sapessero bene dove trovare non una, ma due casseforti. Con estremo stupore, anche per la ragazza sola in casa, dopo essersi fatti aprire la prima – i due ginnasti della rapina - hanno chiesto anche la combinazione di quella “dietro il quadro”.

All’appello mancano 500 euro e gioielli per un valore non ancora quantificato. A tanto ammonta il bottino, preso il quale la coppia si è comodamente dileguata, riscendendo con l’ascensore altri quattro piani, in tutta tranquillità. Un colpo filato liscio e senza violenze,  con modalità insolite, su cui indaga la sezione antirapina della squadra mobile di Brindisi,  portata a termine da una coppia che pare non tradisse particolari espressioni dialettali. Sul punto, in strada, c'è una videocamera che si spera abbia registrato le fisionomie dei banditi.

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