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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Bilanci e premi produzione: blitz all'Authority

BRINDISI - Blitz della guardia di finanza all’Autorità portuale: i militari del nucleo di polizia tributaria hanno acquisito una mole ingente di documenti presso l’Economato e presso altri uffici dell’ente. A quanto si è appreso si tratta di acquisizioni (e quindi non di perquisizioni e sequestri a carico di alcuno) delegate dal pm Milto Stefano De Nozza titolare di un fascicolo di inchiesta che riguarda i bilanci dell'ente.

BRINDISI - Blitz della guardia di finanza all’Autorità portuale: i militari del nucleo di polizia tributaria hanno acquisito una mole ingente di documenti presso l’Economato e presso altri uffici dell’ente. A quanto si è appreso si tratta di acquisizioni (e quindi non di perquisizioni e sequestri a carico di alcuno) delegate dal pm Milto Stefano De Nozza titolare di un fascicolo di inchiesta che riguarda i bilanci dell’ente in generale, con particolare riferimento ai premi produzione attribuiti ai dipendenti, premi su cui erano già state segnalate pubblicamente anomalie nella contabilizzazione da parte di un agente marittimo, Teo Titi, che aveva sollevato la questione nel corso dell’ultimo comitato portuale.

La guardia di finanza si è trattenuta quindi tutta la mattinata negli uffici che si affacciano sul porto di Brindisi: ha prelevato atti in quantità, atti che saranno analizzati da un maxi esperto individuato dalla Procura, in particolare il direttore del servizio ispettivo sugli enti pubblici del ministero delle Finanze. Stessa procedura, insomma, che è stata adottata per analizzare i documenti che sono stati sequestrati dalla Digos in Comune nelle inchieste che coinvolgono il sindaco di Brindisi, Mimmo Consales.

Non sono note le ipotesi di reato rubricate, ve ne sono di sicuro essendovi un fascicolo di indagine, non si sa neanche al momento se vi sono persone iscritte nel registro degli indagati, non essendo stati notificati avvisi di garanzia. L’attività investigativa è alle sue prime battute. Sotto la lente della magistratura e delle fiamme gialle ci sono i conti dell’Autorità portuale, più volte balzati agli onori delle cronache per le ripetute segnalazioni dei componenti del comitato portuale. Nel dettaglio, vengono visonati dagli inquirenti e dagli investigatori i bilanci a partire dal 2001.

Le presunte irregolarità riguardo alla distribuzione dei “bonus” per i dipendenti più efficienti, ovvero per quanti avevano collezionato meno assenze, per i più “produttivi” e per quanti invece avevano contribuito a dare lustro all’ente con progettazioni di eccellenza, erano quindi emerse in sede di comitato portuale quando proprio Titi si era accorto che una voce inserita nel bilancio di previsione, riguardante premialità per 700 mila euro nel 2012 (ma sarebbero in realtà, presa visione parziale degli atti circa un milione e duecentomila euro), non era poi stata inserita nel bilancio consuntivo in maniera specifica ed evidente, ma era riportata in un capitolo generico. Sparita? Chiesti lumi, sono giunte risposte non ritenute soddisfacenti. Anche perché è stato rilevato che, a norma di legge, l’approvazione dell’erogazione dei premi di produttività, deve necessariamente avere il sigillo del comitato.

E ciò non era mai accaduto, per lo meno dal 2001 in poi. Il bilancio alla fine è stato approvato, in epoca Haralambides, con tanto di assunzione di responsabilità dei revisori dei conti. Ma qualcuno si è astenuto, qualcun altro si è indignato. Fatto sta che la procura di Brindisi ha aperto un’inchiesta e che si sta lavorando sodo, con tanto di esperto all’opera per visionare uno ad uno i provvedimenti, le delibere, il materiale informatico contenuto nei pc. Se le “anomalie” che hanno dato impulso alle indagini diverranno a tutti gli effetti “illeciti” cui riferire ipotesi di reato allora si andrà ancora avanti. Dallo step puramente conoscitivo ad approfondimenti mirati. Per il momento la montagna di carte da scandagliare è in possesso della guardia di finanza e dell’ispettore ministeriale designato.

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