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Cronaca San Pietro Vernotico

Black bloc: Pascali resta in carcere

ROMA - Resta in carcere Valerio Pascali, il ventunenne originario di San Pancrazio Salentino (nato all'ospedale di San Pietro Vernotico) arrestato sabato scorso in seguito ai tumulti di Roma provocati dai presunti Black bloc infiltratisi nella manifestazione promossa dal movimento degli “Indignati”. E quanto ha deciso, dopo sei ore di Camera di consiglio, il Gip del tribunale della Capitale Elvira Tamburelli.

ROMA - Resta in carcere Valerio Pascali, il ventunenne originario di San Pancrazio Salentino (nato all'ospedale di San Pietro Vernotico) arrestato sabato scorso in seguito ai tumulti di Roma provocati dai presunti Black bloc infiltratisi nella manifestazione promossa dal movimento degli “Indignati”. E quanto ha deciso, dopo sei ore di Camera di consiglio, il Gip del tribunale della Capitale Elvira Tamburelli.

Chiamato a stabilire la sussistenza degli estremi per la convalida degli arresti, il magistrato  si è così espresso: nove manifestanti restano dietro le sbarre, due vanno ai domiciliari, uno torna libero.

E tra coloro, appunto, che restano rinchiusi a Regina Coeli c’è anche Pascali: studente della Facoltà di Giurisprudenza presso l’Università di Bologna. Il reato contestato dalla Procura è quello di  resistenza pluriaggravata a pubblico ufficiale. La decisione è giunta al culmine di una lunga giornata di interrogatori. Tutti gli indagati hanno respinto le accuse.

Oltre a Pascali restano in carcere: Giovanni Caputi, 22 anni di Terlizzi (Bari), Giuseppe Ciurleo, 20 anni di Roma, Alessandro Venuto,24 anni di Subiaco (Roma), Giovanni Venuto, 30 anni di Tivoli (Roma), Lorenzo Giuliani, 19 anni di Genzano (Roma), Robert Scarlett, 21 anni, romeno, per il quale Il ministro dell'Interno Roberto Maroni ha firmato ieri il decreto di allontanamento, Ilaria Ciancamerla, 21 anni di Sora (Frosinone) e Stefano Conigliaro, 22 anni di Catania. Ai domiciliari vanno Alessia Catarinozzi, 26 anni di Alatri (Frosinone), e Alessandra Orchi, 29 anni di Roma. L'unico a tornare in libertà è il romano Leonardo Serena, 21 anni, per il quale il pm aveva già chiesto, a differenza degli altri, gli arresti domiciliari.

Appresa la notizia dai legali, i numerosi parenti degli arrestati presenti fuori Regina Coeli sono scoppiati a piangere. Collegio difensivo all’attacco: “I ragazzi fermati rischiano di essere capri espiatori”, ha commentato l'avvocato Fabrizio Gallo, legale di Caputi. Dello stesso parere anche l'avvocato Francesco Ricciardi, legale del romeno Scarlet per il quale il ministro dell’Interno Roberto Maroni ha già firmato il decreto di allontanamento “per motivi di pubblica sicurezza”.

Sabato scorso, però, a versare lacrime, era stata la città di Roma: devastata, violentata, saccheggiata. Intanto la Procura ha chiesto la convalida dell'arresto di Fabrizio Filippi, 24 anni, detto “Er Pelliccia”, immortalato con un estintore in mano durante gli scontri. Domani l'interrogatorio di garanzia. E le indagini proseguono per identificare altri responsabili dei disordini.

In particolare, gli accertamenti si starebbero concentrando anche su alcuni esponenti dei gruppi ultras di Lazio e Roma che potrebbero essere tra coloro che hanno dato l'assalto al blindato dei carabinieri dato alle fiamme e degli atti vandalici nella chiesa di San Marcellino, dove è stata anche distrutta una statua della Madonna.

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