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Martedì, 19 Marzo 2024
Cronaca

Estorsioni, rapine, droga e Kalashnikov: undici arresti

A segno indagine della Guardia di Finanza di Brindisi, coordinata dalla Procura della Repubblica. Anche un obbligo di dimora

BRINDISI - Nelle prime ore del mattino sono state eseguite da parte dei finanzieri del comando provinciale della Guardia di Finanza di 11 misure cautelari nonché un obbligo di dimora disposte dal gip nelle province di Brindisi, Foggia, Taranto e Trani contro un gruppo criminale che operava nel settore delle estorsioni, dei furti, delle rapine e nello spaccio di sostanze stupefacenti. 

La conferenza stampa dell'Operazione Exodus-2

L’ordinanza cautelare si basa su indagini della stessa Guardia di Finanza. Gli indagati, secondo gli investigatori, non esitavano ad utilizzare le armi per affermare i propri metodi delinquenziali, al fine di concretizzare le richieste estorsive minacciando gravemente le vittime.

Arresti Operazione Exodus-2

Tra le attività delittuose accertate dagli inquirenti anche l’attività di introduzione di sostanze stupefacenti in favore di personaggi detenuti all’interno della casa circondariale di Foggia smascherata dai finanzieri con la collaborazione dei colleghi del comando provinciale di Foggia, che ha consentito l’arresto in flagranza del “corriere”.

Gli spari contro l'azienda-2

"Di particolare rilievo risulta la caratura del gruppo criminale che non lesinava ad utilizzare le armi per affermare i propri metodi delinquenziali, ribadisce la Guardia di Finanza, che ha battezzato Exodus l'indagine sfociata negli arrfesti di stamani. Nel corso delle indagini, in fatti, è stata collegata allo stesso gruppo l’esecuzione di un atto intimidatorio avvenuto il 6 gennaio scorso con l’esplosione di colpi di kalashnikov contro la sede di una società nella zona industriale Brindisi.

Gli arrestati dell'Operazione Exodus

Gli arrestati

Le attività investigative sono tuttora in corso proseguono sotto il profilo economico-finanziario, a carico dei soggetti colpiti dalla misura restrittiva del gip brindisino. Gli arrestati sono tutti di Brindisi: Alessandro Coffa 35 anni (ordinanza notificata in carcere), Alessandro Polito 37 anni (ordinanza notificata in carcere), Alessio Romano 33 anni (ordinanza ai domiciliari), Alioska Lazzoi (ordinanza ai domiciliari), Francesco Coffa 37 anni (ordinanza notificata in carcere), Ilario Vicerè 22 anni(ordinanza ai domiciliari notificata in carcere), Nicola Sgura 29 anni (trasferito in carcere), Pasquale Scotti 39 anni (ordinanza ai domiciliari), Roberto Eros 20 anni (ordinanza ai domiciliari), Roberto Leoci 42 anni (ordinanza ai domiciliari), Teodoro De Matteis 26 anni (trasferito in carcere). Per Angelo Falcone solo la misura dell'obbligo di dimora. Alessandro Polito e Francesco Coffa sono coinvolti nell'omicio Tedesco.

Le estorsioni e l'avvio delle indagini

Da quanto spiegato durante la conferenza stampa, le indagini che hanno permesso di sgominare il gruppo criminale sono state avviate in seguito alla denuncia di un commerciante di frutta e verdura del posto coinvolto in una lunga serie di debiti di gioco contratti dal figlio. Soldi che l’uomo a quanto pare si è fatto prestare nel tempo dai soggetti finiti oggi in manette, suoi amici di infanzia. Un debito divenuto insostenibile anche per l’intera famiglia che a un certo punto si è ritrovata minacciata dai “creditori”.

comando guardia di finanza brindisi-2

A turno, i nove brindisini finiti in manette e le loro mogli avrebbero chiesto al padre del debitore i soldi prestati accompagnati prima dal “sequestro” di un furgone e poi da vere e proprie minacce di morte. È qui che la vittima ha deciso di chiedere aiuto alle Fiamme Gialle raccontando quando gli stava capitando. L’uomo avrebbe spiegato di essere venuto a conoscenza del debito contratto dal figlio solo quando ormai la somma era diventata ingestibile. Si parla di oltre 100mila euro chiesti a piccole somme nel corso degli anni. Il figlio si sarebbe allontanato facendo perdere le sue tracce. 

La droga nel carcere di Foggia

Durante le indagini è emerso che il gruppo finito nel mirino dei finanzieri organizzava rapine e portava droga nel carcere di Foggia dove erano rinchiusi alcuni di essi. Droga per uso personale portata a Foggia attraverso un corriere arrestato in flagranza di reato durante l’inchiesta e introdotta nel carcere da una donna del Foggiano che nascondeva le dosi nei tacchi delle scarpe e si recava nella casa circondariale insieme ai figli.

Le rapine e il kalashnikov

È emerso anche il gruppo organizzava rapine che però spesso non metteva a segno e che usava le armi indiscriminatamente. Un episodio imputabile a uno dei soggetti del gruppo (su cui si mantiene l’anonimato perché si cerca ancora il complice) è quello della notte tra il 5 e il 6 gennaio scorso quando furono esplosi colpi di Kalashnikov contro il cancello della ditta Cannone a Brindisi.

Spari contro la ditta Cannone: al vaglio i filmati delle telecamere 

Da quanto è stato precisato durante la conferenza stampa l’episodio non si inquadra nei fatti relativi alle estorsioni ai danni del fruttivendolo né alla droga nel carcere. Si sarebbe trattato di un regolamento di conti legato a “motivi personali”. La scena della sparatoria è stata interamente ripresa dalle telecamere, le indagini sono ancora in corso, tra gli arrestati odierni c'è colui che impugnava l'arma, si cerca il complice. 

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