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Cronaca

“Bomba a scuola”: burla choc della prof

ORIA – Non uno studente con la voglia di approfittare della bella giornata estiva marinando la scuola, ma una professoressa di mezza età dello stesso istituto con la smania di anticipare le vacanze. Ha un volto e un nome la persona che ieri mattina ha causato il panico tra gli studenti, il corpo docente ed i dipendenti della scuola “Enrico Fermi” di Oria lanciando un finto allarme bomba. E quel che è peggio è che il “guascone” di turno non è un ragazzino bensì una docente della stessa scuola. In servizio. E non è stata nemmeno una furbacchiona dal momento che ha chiamato col suo cellulare, non nascondendo nemmeno il numero identificativo e non alterando neppure il tono della voce.

ORIA – Non uno studente con la voglia di approfittare della bella giornata estiva marinando la scuola, ma una professoressa di mezza età dello stesso istituto con la smania di anticipare le vacanze. Ha un volto e un nome la persona che ieri mattina ha causato il panico tra gli studenti, il corpo docente ed i dipendenti della scuola “Enrico Fermi” di Oria lanciando un finto allarme bomba. E quel che è peggio è che il “guascone” di turno non è un ragazzino bensì una docente della stessa scuola. In servizio. E non è stata nemmeno una furbacchiona dal momento che ha chiamato col suo cellulare, non nascondendo nemmeno il numero identificativo e non alterando neppure il tono della voce.

Procurato allarme, è questa l’accusa per la quale è stata denunciata la prof, quasi subito dopo le indagini avviate dai militari della locale Stazione – guidati dal maresciallo Roberto Borrello – in collaborazione con i colleghi del Nucleo operativo radiomobile della Compagnia di Francavilla Fontana. Erano da poco passate le 8 ieri mattina quando al 112 è giunta una telefonata anonima della durata di una decina di secondi: “C’è una bomba all’Istituto Fermi” avrebbe detto la voce di una donna al carabiniere in ascolto prima di riagganciare.

Ed i militari si sono subito messi all’opera risalendo dai tabulati telefonici al numero del mitomane che aveva lanciato l’allarme. Nel pieno del caos sono arrivati a scuola ed hanno iniziato a ricontattare telefonicamente l’utenza dalla quale era partito l’allarme. Fino a quando non hanno avvicinato l'insegnante nei pressi della sua vettura. Il telefono squillava e lei non rispondeva, poi avvicinatasi all’auto in compagnia dei militari la svolta. Lo squillo del telefono diventa più nitido e i carabinieri lo trovano nascosto in auto, nel porta oggetti. E’ lì che la docente lo aveva abbandonato confondendosi nella folla a gustarsi la scena, sperando di poter chiudere in anticipo l’anno scolastico.

I carabinieri hanno scovato la prof burlona nell’arco di una mezz’oretta circa, dall’arrivo della telefonata che ha innescato un fuggi-fuggi generale, mettendo in moto la macchina della giustizia e dei soccorsi, tutti in apprensione dopo l’attentato alla scuola Morvillo Falcone di Brindisi del 19 maggio scorso. La voce della donna è stata quindi riconosciuta e dopo le parziali ammissioni è scattata la denuncia per procurato allarme. Grande lo stupore degli investigatori una volta scoperto il mitomane rosa, che non era stato colpito dalla sindrome da effetto emulazione. Si trattava soltanto di “voler anticipare le vacanze”. L’ultimo giorno di scuola? Solo per qualche ora!

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