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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Bomba alla Morvillo, pg: "Conferma ergastolo, atto contro giustizia per infangare eroi"

Il pg Antonio Maruccia ha chiesto la conferma della condanna all'ergastolo con isolamento diurno per 18 mesi inflitta in primo grado a Giovanni Vantaggiato, imprenditore di Copertino reo confesso dell'attentato di Brindisi del 19 maggio 2012 in cui perse la vita Melissa Bassi e rimasero ferite altre nove persone tra studenti e passanti, confermando anche l'aggravante della finalità terroristica

LECCE – Il pg Antonio Maruccia ha chiesto la conferma della condanna all’ergastolo con isolamento diurno per 18 mesi inflitta in primo grado a Giovanni Vantaggiato, imprenditore di Copertino reo confesso dell’attentato di Brindisi del 19 maggio 2012 in cui perse la vita Melissa Bassi e rimasero ferite altre nove persone tra studenti e passanti, confermando anche l’aggravante della finalità terroristica. “Tutti noi abbiamo subito quell’atto”, ha dichiarato Maruccia nel corso della sua requisitoria che si è incentrata quasi esclusivamente proprio sulla sussistenza di tale aggravante al reato della strage. “Il terrorismo è un metodo, non un fine” ha specificato, sostenendo che quello di due anni fa fosse stato un attentato terroristico.

“Ci può essere un’azione più naturalmente terroristica, eccessiva, gratuita, spietata della collocazione di 45 chili di esplosivo alle 8 meno un quarto davanti a una scuola quando c’è quel via vai di persone?” ha spiegato Maruccia, approfondendo la definizione di atto terroristico come atto “idoneo potenzialmente ad arrecare grave danno al Paese”, inteso come comunità e istituzioni insieme.

“Un conto è farle esplodere in campagna a Copertino – ha aggiunto -  di notte quando non c’è nessuno. Ma qui il contesto ci impone di considerare Giovanni 'Vanni' Vantaggiatotutto quell’esplosivo esplosivo in quel luogo, a scuola e a quell’ora. Questi sono i dati obiettivi che la norma ci impone di vagliare”.
“Tutti i genitori di Brindisi – ha proseguito ancora – sono andati quel giorno a ritirare i bambini dalle scuole”.

Quanto alla volontà di intimidire il Paese: “Questo signore ha pensato mesi e mesi – ha detto il pg Maruccia - a questo attentato. Lo ha preparato meticolosamente, fin nei minimi particolari. Ha applicato la sua intelligenza malvagia allo studio degli esplosivi. Li ha testati, fatti esplodere”.
“Non è un elemento accessorio, lo fa perché vuole protestare contro la giustizia. Lui pensa prima di colpire il giudice che ha fatto la sentenza. Poi c’è una lievitazione dell’obiettivo che riguarda la giustizia”. Secondo Maruccia è una “finalità confessata e prescinde dalla realizzabilità”.

E’ un gesto contro la giustizia dunque: “Non lo fa nel tribunale per vigliaccheria”. Perché quella scuola? Solo la vicinanza al tribunale? Vuole un gesto eclatante, e lo compie alla scuola Morvillo Falcone per infangare quelli che per noi sono eroi, che meglio rappresentano l’ideale di giustizia e lo fa nell’approssimarsi dell’anniversario della strage di Capaci”.

“I genitori di Melissa non hanno mai avuto sentimenti di vendetta. L’uomo che ha ucciso Melissa non ha mai mostrato segni di pentimento”. Lo ha detto l’avv. Fernando Orsini, legale dei genitori di Melissa Bassi, durante la sua arringa al termine della quale ha rafforzato la richiesta del pg.

“Ancora oggi i genitori non si domandano dove ha trovato il coraggio di compiere quell’atto ma come la sua mente, il suo cuore, i suoi occhi abbiano L'avvocato Fernando Orsini con Rita e Massimo Bassipotuto rimanere impassibili nei diciotto giorni successivi di fronte al dolore di una famiglia cui era stata strappata una figlia”.
“Per diciotto giorni si è alzato, si è fatto la barba, ha mangiato le ‘paste’ con il caffellatte e poi è andato a pulire la barca. “Giovanni Vantaggiato ha scritto una lettera, che i genitori non hanno mai voluto leggere”.

“Io ritengo che un autentico sentimento di perdono è palesemente incompatibile con la volontà di proporre appello a una sentenza giudiziaria. Melissa aveva quindici anni e mezzo, aveva visto ancora poco della vita, aveva solo sogni, speranze”. 

“Questa circostanza, mi riferisco alla contestazione dell’aggravante della finalità terroristica, non può essere utilizzata strumentalmente per dipingere Vantaggiato come un terrorista” . Lo ha sostenuto il difensore di Giovanni Vantaggiato, Franco Orlando, durante la sua breve arringa nella quale ha riepilogato i motivi d’appello e ne ha chiesto l’accoglimento, con il riconoscimento dell’insussistenza dell’aggravante.

“Che l’azione di Vantaggiato abbia quelle connotazioni tali da imprimerle quella gravità intrinseca, è una circostanza che questa difesa non discute” L'aula del processo di appello a Giovanni Vantaggiato-2ha aggiunto. Ma l’aggravante sarebbe stata contestata dalla Dda di Lecce per “avocare a sé indagini distogliendo il giudice naturale. E’ stata una carenza di equità sostanziale nella gestione del processo”.

Al termine dell’arringa la Corte d’Assise d’Appello presieduta da Rodolfo Boselli, a latere Antonio Del Coco,  si è ritirata in camera di consiglio per la sentenza che sarà quindi emessa oggi. 

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