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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Ceglie Messapica

Brasiliana fa arrestare tre sfruttatori

CEGLIE MESSAPICA – Sequestrano per dieci giorni una ragazza brasiliana per costringerla a prostituirsi, minacciandola anche con una pistola, ma la giovane riesce a contattare il 112, ed i carabinieri arrestano i suoi tre presunti aguzzini. Si tratta del 31enne Francesco Gianfreda, del 34enne Luigi Colella e della 23enne Maria Rossini. Tutti nati e residenti a Ceglie Messapica eccetto Colella di origine tarantina.

CEGLIE MESSAPICA – Sequestrano per dieci giorni una ragazza brasiliana per costringerla a prostituirsi, minacciandola anche con una pistola, ma la giovane riesce a contattare il 112, ed i carabinieri arrestano i suoi tre presunti aguzzini. Si tratta del 31enne Francesco Gianfreda, del 34enne Luigi Colella e della 23enne Maria Rossini. Tutti nati e residenti a Ceglie Messapica eccetto Colella di origine tarantina (S.Giorgio Jonico).

A far scattare il blitz dei militari della locale stazione guidati dal maresciallo Sante Convertini - e della compagnia di San Vito dei Normanni, comandata dal capitano Ferruccio Nardacci, è stata come già detto nella tarda serata di ieri, la stessa 24enne brasiliana.

“Aiuto mi hanno sequestrata, vogliono farmi prostituire”, ha detto la donna al 112. La ragazza è stata rintracciata intorno alle 22 in una abitazione di via Balilla, dove i tre, poi finiti in manette, che i tre arrestati avevano preso in affitto. Al momento dell'irruzione la giovane era sola in casa chiusa a chiave e segregata. Dopo essere stata liberata ha raccontato la sua vicenda, di essere arrivata da Milano una decina di giorni fa e di essere stata rinchiusa dai tre perchè non voleva prostituirsi nonostante fosse anche stata minacciata con una pistola.

La donna ha raccontato di essere stata lasciata anche con il cellulare funzionate ma privo di credito e di essersi accorta a distanza di giorni di poter contattare utenze di emergenza come quella dei carabinieri, che hanno trovato una serie di riscontri alle sue prime dichiarazioni.

Tra le prove, in primis diverse confezioni per un ammontare complessivo di circa duecento profilattici e 4 grammi di hashish custodite in quella che doveva diventare casa a luci rosse. Poi la pistola, trovata in possesso di Luigi Colella, una riproduzione fedele di una Beretta modello calibro 9, con munizioni a salve. Da qui l'arresto in flagranza dei tre - i due uomini risultano essere sulla carta commercianti, la ragazza barista -, che sono stati tradotti rispettivamente nelle carceri di Brindisi e di Taranto, per sequestro di persona e violenza privata disposto dal pm Valeria Farina Valaori.

Le indagini non sono comunque ancora concluse. I carabinieri stanno scavando per capire se si trattasse di un episodio isolato o se esista una vera e propria organizzazione dedita allo sfruttamento della prostituzione e se ci siano altre ragazze finite nel giro gestito dai tre arrestati.

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