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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Incendio auto Consales: non c'entrano le scelte amministrative, è stato un disperato senza lavoro

Non c'entra Multiservizi, Natuna, le partecipate. Non c'entra il contenzioso. L'autore dell'attentato al sindaco di Brindisi, Mimmo Consales, è un "disperato" senza lavoro

BRINDISI - Non c’entra Multiservizi, Natuna, le partecipate. Non c'entra il contenzioso. L’autore dell’attentato al sindaco di Brindisi, Mimmo Consales, è un “disperato”, il che non sminuisce neanche un po’ la gravità del gesto, le preoccupazioni per il livello di criminalità che circonda il palazzo di città a Brindisi e le pericolose interlocuzioni con la pubblica amministrazione. Scongiura però il pericolo che passi l'idea che vi sia stata in passato una infiltrazione così pervicace nella cosa pubblica della malavita indigena da ritenere che una qualsivoglia forma di “rivoluzione” attuata in epoca moderna, possa condurre a rischiare la pelle.

L'ingresso degli uffici Digos della questura di Brindisi-2Ecco l’identikit dell’uomo che ha incendiato l’auto al sindaco e che, al cospetto degli investigatori, ha subito vuotato il sacco. Si chiama Alessandro D’Errico, ha 39 anni e 3 figli. Ha precedenti penali e dice di aver ricevuto da Consales la promessa di un posto di lavoro mai però “onorata”. E’ quel che sostiene lui, una ricostruzione che andrà naturalmente vagliata dagli inquirenti, per comprendere fino a che punto sia veritiera. Il primo cittadino sostiene di non aver mai avuto a che fare con D’Errico fino al momento in cui non sono iniziate le minacce.

“Non conoscevo quell’uomo, che mi ha seguito, mi ha perseguitato e perfino minacciato con una pistola. Non ha fatto campagna elettorale per me, e soprattutto non gli ho mai promesso un posto di lavoro”. D'Errico, 39 anni, è indagato a piede libero. E’ trascorsa una settimana dai fatti e non è possibile procedere con l’arresto in flagranza, la confessione impedisce di motivare il pericolo di fuga, requisito che avrebbe potuto supportare un provvedimento di fermo. Il pm, Savina Toscani, sta valutando se procedere con una richiesta di ordinanza di custodia cautelare. I reati contestati all’uomo sono danneggiamento seguito a incendio, tentata estorsione e stalking. E’ stato individuato attraverso alcuni filmati girati dalle telecamere di un esercizio vicino.

Si vede un uomo che appicca un incendio cospargendo di liquido infiammabile tutte e quattro le ruote della Ford Kuga di Consales. Poi scappa via. E’ stato riconosciuto, stamani è stato condotto negli uffici della Digos e ha ammesso ogni responsabilità, fornendo la propria versione dei fatti, una ricostruzione che andrà verificata. L’episodio risale alla tarda serata del 3 novembre scorso ed è stato messo in atto con modalità pressoché identiche all’incendio della Mercedes di Toni Muccio, consigliere comunale di Noi Centro e imprenditore.

L’orario è lo stesso: 23,30. In entrambi casi la vettura ha preso fuoco nella parte interiore. Arriva però la certezza, oggi, che i due fatti sono scollegati, secondo quanto sostengono gli investigatori della Digos di Brindisi.

Savina ToscaniL’attentatore del sindaco ha un nome e anche un movente, posto nero su bianco su un verbale di interrogatorio: “Ho incendiato io l’auto, volevo solo fare un dispetto al sindaco”. E poi accuse gravi nei confronti del primo cittadino. Accuse che al momento, bisogna specificarlo, non hanno alcun riscontro e che forse non lo avranno mai. La palla di fuoco ripresa da telecamere e smartphone, una settimana fa, è la conseguenza di un atto di pura follia di un uomo finito nel tunnel della disperazione da senza lavoro. Una persona che ha nel curriculum anche altri addebiti, che pare abbia lavorato tempo addietro per la Multiservizi.

Brindisi però può tirare il fiato. L’immagine della città che era stata data nei giorni scorsi non era per nulla confortante: ci sarebbe stato a Brindisi qualcuno pronto a tutto pur di vendicare scelte amministrative non condivise. Invece, il dialogo istituzionale, è emerso stasera, con toni accesi, sgrammaticati o meno, si svolge ancora nelle sedi opportune e con modalità consone al dibattito politico.
Altra storia, rispetto agli incendi, sono i contenziosi, le inchieste giudiziarie e le cronache giornalistiche su quel che accade nei vari palazzi. 

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