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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Chiama il 113: "Ho commesso un omicidio". Poi aggredisce gli agenti

Arrestato dopo una colluttazione un brindisino di 44 anni, già ai domiciliari per l'incendio dell'auto di un vicino ed evasione

BRINDISI – Finisce in carcere un brindisino di 44 anni, O.C., che nella serata di ieri 14 maggio ha scaricato tutta la sua violenza contro gli operatori di una volante della Questura, intervenuta nel condominio dove abita il soggetto in seguito ad una telefonata giunta in sala operativa, dove lo stesso, detenuto agli arresti domiciliari, annunciava di avere appena “commesso un omicidio”.

In realtà, all’arrivo della volante, l’uomo si trovata sul pianerottolo, circondato da un tappeto di cocci di bottiglie di alcolici, e alla vista degli agenti sia armava di un manico di scopa e li aggrediva percuotendoli ripetutamente. Inoltre feriva uno dei poliziotti colpendolo al volto con una testata, tra frasi oltraggiose e minacce di morte.

Alla fine l’equipaggio della volante riusciva ad immobilizzare O.C., e ad ammanettarlo. Poco dopo, negli uffici della Sezione volanti, l’uomo veniva dichiarato in arresto, previa comunicazione con il pm di turno in procura, per i reati di resistenza e lesioni aggravate a pubblico ufficiale, oltre che per evasione, avendo violato le prescrizioni relative agli arresti domiciliari cui era sottoposto.

O.C. è stato infine trasferito nel carcere di via Appia. Il protagonista della vicenda era sottoposto agli arresti domiciliari per atti persecutori nei confronti di un vicino di casa, tra cui l’incendio della sua autovettura, e il 5 maggio era stato denunciato dalla Sezione Volanti per aver nuovamente dato fuoco all’auto della stessa persona, nonché per evasione.

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