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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

L'assessore e il voyeurismo investigativo. Ora rischia il processo: nei pc decine di dossier

Voyeurismo investigativo "interessato", al soldo di privati portatori di interessi. Dossieraggio "abusivo" su decine di brindisini in violazione delle norme che tutelano la segretezza dei dati personali.

BRINDISI - Voyeurismo investigativo “interessato”, al soldo di privati portatori di interessi. Dossieraggio “abusivo” su decine di brindisini in violazione delle norme che tutelano la segretezza dei dati personali. Con l’aggravante ‘morale’ di aver fatto tutto ciò da rappresentante delle istituzioni. Ché assessore lo si è al mattino quando la giunta è riunita, ma lo si rimane anche una volta lasciato palazzo di Città, per le strade di Brindisi o Tuturano o a casa propria.

Un avviso di conclusione delle indagini preliminari firmato dal pm Milto Stefano De Nozza è stato notificato stamani dalla Digos a Raffaele Iaia, difeso dall’avvocato Gianvito Lillo, un consigliere comunale Udc di Brindisi, all’epoca dei fatti assessore alle Attività produttive, e alla sorella Angela: si contesta a entrambi di aver condotto investigazioni private non autorizzate e di aver raccolto numerosi dati personali, anche sensibili, su terze persone compiendone un trattamento illecito. Si tratta di un’inchiesta avviata lo scorso anno e chiusa ora con la formulazione di accuse di esercizio abusivo della professione di investigatore privato, trattamento illecito di dati personali, tentata concussione per costrizione mediante abuso di qualità e poteri, porto e detenzione abusivi di un’arma e delle munizioni.

Secondo quanto viene contestato, Iaia, all’epoca dei fatti componente della giunta, avrebbe, in concorso con la sorella Angela, “diretto in modo sistematico e diffuso investigazioni e ricerche di informazioni” senza l’autorizzazione del Prefetto o comunque in violazione della stessa, ordinando ai propri dipendenti di svolgere attività anche con fotocamere e videocamere, per poi consegnare ai clienti una relazione conclusiva, un “dossier” su quanto ricavato. Con attività di questo tipo inoltre avrebbe trattato numerosi dati personali di terze persone ignare, che non avevano quindi fornito il consenso, tra cui targhe di autovetture, dati anagrafici, posizione geografica, dati economici e patrimoniali e perfino dati sulla vita sessuale, oggetto di attività di pedinamento, osservazione, video ripresa.

Raffaele IaiaSempre lo stesso ex assessore, titolare di fatto di un’agenzia di investigazioni che forniva anche hostess e steward per eventi sportivi e fieristici, risponde inoltre di tentata concussione per costrizione mediante abuso di qualità e poteri, perché quando era in carica, avrebbe cercato di imporre la vigilanza assicurata dalla propria azienda a una imprenditrice di Brindisi che aveva chiesto l’autorizzazione a effettuare un evento natalizio all’esterno del centro commerciale Le Colonne di Brindisi e visto il diniego le avrebbe scagliato contro una serie di controlli sulle autorizzazioni. Infine, sempre lo stesso Iaia, avrebbe detenuto e portato una Beretta cal.9, oltre che posseduto “illegittimamente” numerose cartucce. 

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