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Cronaca

Ora spunta pure la corruzione per il sindaco: richiesta proroga, anche riciclaggio e ricettazione

Spuntano due nuove contestazioni per Consales, riassunte in altrettanti numerini tratti dal codice penale (318 e 319) che trasformati in prosa vanno letti come "corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio" e "corruzione per un atto d'ufficio".

BRINDISI - Spuntano due nuove contestazioni per Consales, riassunte in altrettanti numerini tratti dal codice penale (318 e 319) che trasformati in prosa vanno letti come “corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio” e “corruzione per un atto d’ufficio”. Sono contenuti in un avviso con cui il gip comunica la richiesta di proroga delle indagini preliminari a carico del sindaco di Brindisi, Mimmo Consales, oltre che del patron della Nubile Luca Screti e del commercialista Massimo Vergara formulata dai pm Giuseppe De Nozza e Savina Toscani.

Il pm Giuseppe De NozzaNon che si tratti di una grossa novità dal punto di vista investigativo. Lo è soltanto per gli indagati e per i difensori (gli avvocati Massimo Manfreda e Vincenzo Farina) che dell’esistenza di tale accusa non erano ancora stati avvertiti formalmente dall’autorità giudiziaria.

E si conferma un altro dato, a dispetto delle numerose interviste rilasciate sul merito da Consales: non sono affatto spariti i reati di ricettazione e riciclaggio. Perché i due numerini in questione (648 e 648 bis) sono invece riportati su un altro avviso, notificato dagli ufficiali giudiziari, con cui si comunica la richiesta di proroga delle indagini notificato non solo a Consales, Screti e Vergara, ma anche anche all’ex responsabile della comunicazione del Comune di Brindisi, Cosimo Saracino (difeso da Carmelo Molfetta e Ladislao Massari) e all’ex direttore dell’ufficio di Brindisi di Equitalia Giuseppe Puzzovio.

Si tratta di indagini, condotte dalla Digos di Brindisi, diretta dal vicequestore Vincenzo Zingaro, e partite da accertamenti su affidamenti al Comune di Brindisi per i quali vi è già la data di avvio del processo, che riguardano un presunto debito personale di Mimmo Consales, che ammonta a circa 315 mila euro saldato in parte con “provviste di denaro non tracciate”. Proprio per il pagamento di tale debito con Equitalia, in più tranche, Consales è già a giudizio per concussione, in concorso con Puzzovio. L’inchiesta in corso riguarda la provenienza e l’utilizzo dei soldi contanti serviti a pagare il debito, oltre che i rapporti tra il sindaco e la ditta Nubile che gestisce due impianti nel settore dei rifiuti per l’ente oltre che con le varie figure a vario titolo coinvolte nell’inchiesta.

Il pm Savina ToscaniAltra storia è lo spicchio di inchiesta che invece riguarda l’imprenditore Mimmo Convertino, iscritto successivamente nel registro degli indagati. Risponde in concorso con Screti di frode in pubblica fornitura, inadempimenti di contratti nelle pubbliche forniture e fatture false per operazioni inesistenti.

Il fascicolo è lo stesso. L’inchiesta parte da quella che riguarda l’affidamento alla News per cui Consales dovrà affrontare il processo, insieme ad Alessio Vincitorio e Giuseppe Puzzovio (in concorso con quest’ultimo risponde di concussione per le pressioni fatte in danno di dipendenti Equitalia perché accettassero il pagamento in contanti) a partire dal 7 novembre prossimo.

Si indaga sulla provenienza di quella somma. E si ipotizza che vi sia stato, per lo meno tra il sindaco, Il dirigente della Digos, Vincenzo ZingaroScreti e Vergara un accordo corruttivo. Quale è l’origine? Quale il corrispettivo? Non è il momento di sapere. Non vi sono capi di imputazione nelle richieste di proroga. E’ concesso ai legali entro cinque giorni di presentare memorie. Mentre ai pubblici ministeri è consentito di scavare ancora, per lo meno per altri sei mesi. 

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