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Cronaca

Discarica Autigno inquina? Nella falda contaminanti. Prescritte a Nubile opere sicurezza

La falda in zona Autigno era e continua a essere inquinata, il dato storico si incrocia agli "sconfinamenti" recenti e ai valori di contaminanti più elevati rispetto ai parametri rilevati dall'Arpa nei mesi scorsi nella falda, anche per via del fatto che le opere di impermeabilizzazione risultano danneggiate.

BRINDISI - La falda in zona Autigno era e continua a essere inquinata, il dato storico si incrocia agli “sconfinamenti” recenti e ai valori di contaminanti più elevati rispetto ai parametri rilevati dall’Arpa nei mesi scorsi nella falda, anche per via del fatto che le opere di impermeabilizzazione della discarica di bacino di proprietà dell'Aro Br 2 risultano danneggiate.  Se sia colpa della discarica o meno, questo non lo si è potuto accertare. Ad ogni modo è stato prescritto al gestore, la ditta Nubile, di effettuare interventi mirati per ridurre al minimo il percolamento e riparare le falle nei sistemi di impermealizzazione.

Lo si evince da un fitto carteggio che coinvolge tutti gli enti locali, ma in particolare la Provincia di Brindisi (che è competente in materia ambientale) che è stato riepilogato  a margine dell’approvazione del progetto esecutivo per la realizzazione delle opere necessarie al sopralzo degli argini dei lotti 1 e 2, nonché di altre opere necessarie al completamento funzionale alla discarica. Il progetto è giunto in Comune a Brindisi il 24 ottobre 2014. Il collaudatore in corso d’opera e finale delle opere sarà il funzionario dell’ufficio Ecologia, Gianluca Cuomo. La discarica, insomma, si sta ampliando perché è satura. Nel contempo, gli enti competenti hanno battuto il pugno, va salvaguardato l’ambiente e quindi va messa a norma, a prova di inquinamento.

Dallo scambio di note, ordinanze, rilievi, emerge che c’è una storica contaminazione della falda e che da recentissimi sopralluoghi di Arpa Brindisi è emerso che è indispensabile fare qualcosa. Nel 2013 Nubile ha avviato la procedura di richiesta di rinnovo dell’Aia. Nel settembre scorso ha avuto luogo una conferenza dei servizi in Regione nel corso della quale Arpa ha presentato un documento tecnico nel quale erano presenti alcune indicazioni per il gestore, finalizzate alla elaborazione di un nuovo piano di monitoraggio e controllo.

Il 12 settembre però, la Provincia rileva che v’erano stati superamenti dei parametri per le acque sotterranee e che bisognava, oltre che provvedere agli adempimenti imposti dall’Arpa, attuare misure di prevenzione “necessarie a contenere la diffusione delle sostanze inquinanti rilevate nelle acque di falda”, a eseguire un piano di caratterizzazione oltre che alla realizzazione di bonifica conseguenti.

Una serie di prescrizioni sono state decise, finché non si è giunti a una diffida della Regione Puglia che il 6 novembre 2014 ha imposto al gestore: la riduzione immediata del battente idraulico del percolato, il ripristino delle opere di impermealizzazione danneggiate, di effettuare con cadenza settimanale le analisi chimiche sulle acque di falda in tutti i pozzi e per i parametri già oggetto di superamento, fino a quando i valori rientreranno nei limiti”.

Secondo Nubile la problematica del superamento delle concentrazioni di contaminanti “era una situazione nota nell’ultimo decennio” senza che siano stati mai “individuati interventi mitigatori o risolutori”. Ad ogni modo Nubile ha garantito di attivarsi per l’asportazione straordinaria di percolato dai lotti 1 e 3, alla chiusura definitiva del pozzo 1 che storicamente pare sia quello che determina la perdita nel sottosuolo, la realizzazione di un nuovo pozzo di percolato trivellato e attrezzato in modo da sostituire quello chiuso, e l’impermeabilizzazione dei lotti 1 e 2 con ulteriore “capping” di argilla.

Quindi, dopo ulteriori incontri in cui si prendeva atto dell’urgenza di aggiornare l’Aia, il Comune di Brindisi ha ordinato a Nubile di procedere con le opere per cui c’era stata diffida dalla Regione. Chiedendo di “utilizzare con la massima attenzione i volumi disponibili in discarica per l’abbancamento dei Rsu, al fine di evitare il ricorso a gestione straordinaria”. I lavori per l’ampliamento sono iniziati qualche mese fa. Ne dovranno essere eseguiti altri. Il dato certo è il seguente: l’Arpa ha rilevato il superamento delle soglie di contaminanti, non solo come “dato storico” ma anche molto più di recente. 

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