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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Dissestata e piena di buche, la ex statale 16 pericolosa anche per i ciclisti

Continuano le lamentele riguardanti il manto stradale dissestato della ex statale 16, la provinciale che collega San Pietro Vernotico a Brindisi. Questa volta a segnalare la pericolosità di quella strada, in particolare del tratto "Tuturano-La Rosa", un gruppo di ciclisti

BRINDISI – Continuano le lamentele riguardanti il manto stradale dissestato della ex statale 16, la strada provinciale che collega San Pietro Vernotico a Brindisi. Questa volta a segnalare la pericolosità di quella strada, in particolare del tratto “Tuturano-La Rosa”, un gruppo di ciclisti.

“Pur esistendo in larghi tratti il limite di 70 chilometri orari, si ha la netta sensazione che siano in pochissimi a rispettarlo.
 Ma c'è di peggio: il tratto di competenza della provincia di Brindisi è estremamente pericoloso, non solo per le biciclette, ma anche per ciclomotori e motocicli, visto che è quasi totalmente dissestato e pieno di buche, soprattutto in direzione Brindisi – si legge in una lettera – da Tuturano sino al quartiere La Rosa, chi ha posto in essere alcuni impianti, interrando non si sa bene quale tubo o cavo, ha effettuato i ripristini stradali alla meno peggio, costringendo chi va su due ruote ad incredibili evoluzioni per evitare di cadere”.ciclista su ex statale 16-2

La strada alcuni anni fa è stata interessata da alcuni lavori ma non è mai stata ripristinata. C’è una striscia, sulla corsia in direzione Brindisi, lunga diverse centinaia di metri e leggermente sottoposta rispetto al resto dell’asfalto che fa perdere facilmente il controllo dei mezzi. “ In molti casi i ciclisti e i ciclomotoristi sono costretti a portarsi sulla sinistra di quel ''cordolo infernale'', vista la quasi impraticabilità della destra della carreggiata, rischiando di essere investiti dalle auto che, più veloci, sopraggiungono nella stessa direzione di marcia”. 

“Spesso l'alternativa è quella tra tenere la destra e rischiare di cadere, incappando in qualche buca o dissesto della sede stradale, o spostarsi un po' più a sinistra, oltre detto cordolo, rischiando di essere investito da qualche mezzo a motore che sopraggiunge. Molti conducenti di auto ignorano la situazione di precario equilibrio dei ciclisti e non trovano di meglio che strombazzarci contro con il clacson, come se fossimo dei ''clandestini'' e non avessimo anche noi, in sella ai nostri velocipedi, pieno diritto a circolare al pari degli altri veicoli. 
Ci chiediamo se non si possa fare nulla per sistemare quell'importante arteria che versa in quello stato indegno e garantire la sicurezza a tutti gli utenti della strada, anche di quelli più ''deboli''.

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