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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Traffico di droga dall’Albania, Massaro: “Lo feci solo una volta”

L’indagato risponde al gip. Silenzio per Vindice e Palma. Per la Dda si sarebbero occupati di “ingaggiare piloti per i gommoni e dello stoccaggio dello stupefacente”

BRINDISI – Dopo essere stati arrestati, in carcere, con l’accusa di traffico di droga dall’Albania, i tre brindisini sono comparsi davanti al gip per l’interrogatorio per rogatoria. Solo Antonio Massaro, 63 anni, ha risposto, ammettendo un unico episodio, relativo al trasporto di circa tre chilogrammi di sostanza stupefacente.

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Gli interrogatori

Hanno, invece, preferito avvalersi della facoltà di non rispondere Saverio Palma, 45 anni, di Ostuni, e Vincenzo Vindice, 33, di Brindisi, il primo difeso dall’avvocato Mario Guagliani e il secondo da Giuseppe Guastella, entrambi penalisti del foro di Brindisi. Al momento i due indagati hanno preferito avvalersi del silenzio di fronte alle accuse mosse nel provvedimento di arresto firmato dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bologna, Alberto Gamberini, su richiesta del pm della Dda Roberto Ceroni.

Gli interrogatori si sono svolti nella mattinata di oggi, 26 luglio 2019 dinanzi al gip Giuseppe Biondi del Tribunale di Brindisi. Il gip brindisino trasmetterà copia degli atti al collega di Bologna e successivamente i difensori potranno presentare (eventualmente) ricorso al Tribunale del Riesame o allo stesso gip.

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L’accusa

Agli atti, al momento, risulta unicamente la versione dei fatti resa da Massaro, difeso dall’avvocato Luca Leoci, del foro di Brindisi. L’indagato avrebbe ammesso unicamente un episodio risalente al 20 dicembre 2016, respingendo gli altri addebiti mossi nell’ordinanza di custodia cautelare. Una contestazione è in concorso con Vindice ed è relativa alla detenzione di “900 chili di marijuana”. Droga che, nell’impostazione accusatoria, sarebbe stata destinata alla “successiva importazione sul territorio nazionale e alla rivendita a terzi”. Progetto non andato a buon fine.

La sostanza sarebbe stata “acquistata da soggetti di stanza in Albania, allo stato non identificati, prendendo accordi direttamente dalla provincia bolognese e da qui perfezionando la relativa compravendita”. La Dda ha ipotizzato anche “contatti con le forze dell’ordine albanesi per garantirsi impunemente la partenza”. Il “pilota che si sarebbe dovuto occupare del trasporto” sarebbe stato “Massaro”.

Nei confronti di Vindice è stato contestato il tentativo di importazione di 800 chili di marijuana. L’indagato, inoltre, è accusato di aver venduto, assieme a Palma, venti chili di droga il 16 febbraio 2017. Il 22 febbraio successivo, sempre Vindice si sarebbe occupato della cessione di altri 20 chili. Le contestazioni sono state mosse sino alla fine del 2017, relativamente a 75 chili il 14 settembre, 60 chili il 27 dello stesso mese, 60 chili il 30 settembre e 116 chili il 4 ottobre.

L’inchiesta

Nell’inchiesta, gli indagati sono complessivamente 35. Gli accertamenti sono partiti nel mese di dicembre 2016, dopo l’arresto in flagranza di reato di un uomo di nazionalità marocchina.

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