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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Rifiuti: Cassazione rimette tutto in gioco. In bilico la gara "Nubile" per Cdr e Autigno

La questione giuridica è parecchio articolata, "in prosa" potrebbe essere semplificata come un "obbligo" che principi di diritto europeo impongono ai giudici amministrativi italiani perché entrino nel merito di tutti i ricorsi al Tar

BRINDISI - La questione giuridica è parecchio articolata, "in prosa" potrebbe essere semplificata come un "obbligo" che principi di diritto europeo impongono ai giudici amministrativi italiani perché entrino nel merito di tutte le osservazioni avanzate in sede giudiziaria dalle aziende partecipanti a un qualsiasi bando di gara.

Nei fatti, con l’accoglimento da parte delle Sezioni Unite della Cassazione di un ricorso formulato dall’avvocato Pietro Quinto, traballa ora l’affidamento alla ditta Nubile della gestione dell’impianto di biostabilizzazione e produzione Cdr e Css oltre che della discarica di Autigno. Bisognerà rientrare nel merito delle doglianze rappresentate al Tar prima e al Consiglio di Stato poi dalla società Cogeam, del gruppo Marcegaglia, la terza classificata che aveva contestato l’aggiudicazione della gara alla ditta Nubile. Su quella procedura e sulla richiesta di annullamento della stessa dovrà tornare a pronunciarsi il Consiglio di Stato in composizione diversa da quello che ha già apposto il proprio sigillo alla questione. 

Era il 2011, l’anno precedente all’elezione del sindaco Mimmo Consales. Nubile prevalse sulle altre società che avevano partecipato al bando. Due ditte presentarono ricorso al Tar contestando le procedure, in particolare proprio il possesso dei requisiti della azienda di Luca Screti. Anche Nubile percorse la medesima via, ritenendo che le altre concorrenti fossero da escludere preliminarmente. I giudici amministrativi di secondo grado si espressero infine accogliendo le osservazioni della vincitrice ma senza entrare nel merito dei ricorsi delle altre due, dichiarando di fatto “cessata” così la materia del contendere. 

"Sulla base dei principi di diritto elaborati dalla giurisprudenza amministrativa e vigenti fino alla sentenza della Cassazione, non poteva essere messa in discussione la legittimità di un’aggiudicazione da parte di altri concorrenti se nel processo l’aggiudicatario contestava preliminarmente anche la legittimità dell’ammissione degli altri partecipanti ricorrenti" spiega l'avv. Pietro Quinto. "In tale evenienza il giudice amministrativo - prosegue -  accogliendo le eccezioni pregiudiziali dell’aggiudicataria, non era obbligato ad esaminare le domande degli altri concorrenti che contestavano la legittimità del provvedimento di aggiudicazione ai fini dell’interesse strumentale al rifacimento della gara, ancorché non potessero rivendicare l’aggiudicazione in proprio favore". In questi termini, insomma, si era espresso il Consiglio di Stato nel definire la controversia.

E’ questa “non decisione” che è stata contestata a livello formale dall’avvocato Quinto per Cogeam che ha impugnato dinanzi alla Sezioni Unite della Cassazione una sentenza in linea di principio già definitiva, perché regolata ormai in secondo grado, ottenendo un annullamento con rinvio.

Quinto ha contestato un difetto di giurisdizione, ossia la “denegata giustizia”, e cioè una valutazione sull’opportunità di “non esprimersi” che secondo la difesa non spettava a quel giudice. Le direttive europee che infatti sono richiamate in una recentissima sentenza della Corte di Giustizia dell’unione europea, in ossequio a un principio di parità delle parti,di non discriminazione e di tutela nella concorrenza nei pubblici appalti, è obbligo del giudice, esaminare anche il ricorso principale anche quando vi sia stato un ricorso incidentale già accolto presentato dalla aggiudicataria.

Le Sezioni unite hanno quindi rinviato al Consiglio di Stato che ora dovrà valutare le osservazioni di Cogeam su Nubile e su quella gara d’appalto, in particolare quelle relative all’adeguamento dell’impianto Cdr all’Aia Regionale, fattore che fu dirimente nell’assegnazione dell’appalto ventennale e che, invece, ad oggi (elementi che potranno a questo punto essere portati dinanzi ai giudici) ha condotto all’apertura di un’inchiesta giudiziaria per frode in pubblica fornitura a carico del patron di Nubile Luca Screti, a una procedura di rescissione unilaterale del contratto avviata dal Comune di Brindisi per inadempienze di Nubile. Per scoprire, infine, che l’iter amministrativo che ha portato all’assegnazione dell’appalto, nonostante sembrasse ormai materia datata e ormai decisa, è ancora aperta e, considerato quel che nel frattempo è accaduto, tuttora in bilico. 

AGGIORNAMENTO - L' avvocato Francesco Baldassarre, in qualità di legale della ditta Nubile, in merito alle notizie di stampa pubblicate sulla sentenza delle Sezioni Unite della Cassazione, ci ha inviato una nota (che pubblichiamo integralmente) in cui precisa che la sentenza "non mette in discussione in alcun modo  l'aggiudicazione della gara in favore della ditta Nubile nè tantomeno la validita ed efficacia del contratto stipulato con il Comune di Brindisi, ma obbliga il Consiglio di Stato ad esaminare i motivi di ricorso della Cogeam che erano stati già giudicati infondati dal Tar di Lecce".

Secondo l'avvocato Baldassarre, "non sarà oggetto del giudizio innanzi al Consiglio di Stato l'adeguamento dell'impianto Cdr all'Aia regionale, che non ha mai costituito oggetto della controversia, e rispetto a questa questione la ditta Nubile ribadisce di aver dimostrato in maniera incontrovertibile di avere adempiuto in maniera completa alle prescrizioni dell'amministrazione regionale e pertanto attende fiduciosamente gli sviluppi della inchiesta giudiziaria".

Il legale della Nubile sostiene infine "che l'offerta economica e tecnica della Nubile è stata ritenuta dalla commissione di gara nominata dal commissario prefettizio di gran lunga  la più conveniente e completa e che l'offerta economica della Cogeam comporterebbe l'applicazione di una tariffa di 134,54 euro a tonnellata, molto più onerosa di quella della Nubile, con un rilevantissimo incremento dei costi di conferimento per i Comuni del dell'Ato di Brindisi". Naturalmente, sarà il Consiglio di Stato a decidere.

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