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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Processo capannoni Monteco: parti civili, il giudice esclude ex direttore e ammette Comune

Fuori l’ex direttore Monteco: Piero Gioia “non c’entra un bel nulla con la materia del contendere”, sebbene abbia voluto ancora una volta a puntare il dito contro la ditta di Campi Salentina.

BRINDISI - Fuori l’ex direttore Monteco: Piero Gioia “non c’entra un bel nulla con la materia del contendere”, sebbene abbia voluto ancora una volta a puntare il dito contro la ditta di Campi Salentina. Non l’ha spuntata: è stato escluso dal giudice monocratico Francesco Cacucci che stamani ha accolto l’eccezione della difesa degli imputati (rappresentanti di Monteco e della società Ma.Me.) e ha stabilito che potranno entrare a far parte del processo in funzione di una eventuale rivendicazione dei danni subiti solo il Comune di Brindisi, con l’avvocato Ladislao Massari e il denunciante, Stefano Orassi. Gioia come sempre si era affidato alla difesa dell'avvocato Massimo Ciullo. 

Sono imputati, come da decreto di citazione diretta a giudizio del pm Antonio Costantini, l’amministratore della ditta di Campi Salentina Mario Montinaro, dell’amministratore della Ma.Me. (proprietaria del capannone) Salvatore Tommaso e dei due ingegneri Cosimo Tafuri e Donato Longo. I quattro sono accusati, a vario titolo, di falso ideologico commesso da privato in atto pubblico e di falso ideologico commesso da pubblico ufficiale in atto pubblico per errore determinato dall’altrui inganno.

Stando alle contestazioni i quattro “avrebbero presentato al Comune di Brindisi ed allo Sportello unico attività produttive istanze corredate da false rappresentazioni progettuali e conteggi errati, riportati nei grafici depositati, finalizzati a far rientrare gli interventi edilizi nei parametri urbanistici previsti dal piano Asi ed ottenere titoli abilitativi illegittimi (successivamente annullati), falsità evidenziate dal Comune di Brindisi, con nota protocollata numero 67477 del 23 ottobre 2013, che rileva come gli elaborati tecnici e tecnico-grafici allegati alle istanze della società nel corso del tempo, rappresentavano molteplici discordanze rispetto all’effettivo stato dei luoghi ed i parametri tecnici rilevati dagli agenti comunali nel sopralluogo del 12 ottobre 2011”.  Parallelamente al processo penale corre un contenzioso civile proprio tra la Ma.Me. Srl, azienda che ha dato in locazione i capannoni, e il privato cittadino Stefano Orassi. Egli è acquirente di un terreno adiacente ai terreni industriali utilizzati come deposito da Monteco e da tempo è in essere una controversia proprio sulla vendita dei terreni e sulla realizzazione dei capannoni.

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