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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

“Assenteisti negli uffici regione Puglia di Brindisi: anche cinque ore al giorno"

Solo uno dei 28 indagati sospesi dal servizio ha respinto le accuse di truffa e falso contestate dal gip. "Telecamere scoperte a ottobre, ma condotta persistente"

BRINDISI – Ventisette dipendenti della Regione Puglia, uffici di Brindisi, su 28 indagati sospesi per assenteismo, hanno preferito il silenzio dinanzi al gip dopo aver ricevuto l’avviso di conclusione con contestuale misura interdittiva. Solo uno ha respinto le accuse di truffa e falso mosse sulla base dei risultati degli accertamenti delegati alla Guardia di Finanza. Le immagini delle telecamere nascoste avrebbero documentato in un caso  cinque ore di assenza al giorno. 

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Gli interrogatori e la difesa

Gli ultimi interrogatori di garanzia dinanzi al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Brindisi si sono svolti sabato, alla presenza dei difensori Danilo Di Serio, Massimo Manfreda, Riccardo Mele, Laura Beltrami, Serena Tucci, Cinzia Cavallo, Roberto Cavalera, Fabio Di Bello, Mario Guagliani, Giovanni Brigante e Vito Birgitta. I penalisti a questo punto dovranno decidere se presentare o meno ricorso al Tribunale del Riesame con riferimento alla sospensione dal posto di lavoro (con conseguente mancata corresponsione dello stipendio) ottenuta dal procuratore aggiunto Antonio Negro, titolare del fascicolo.

La scoperta delle telecamere

Tutti sono stati ripresi dalle telecamere che sono state nascoste agli ingressi della palazzina di via Tor Pisana, sede degli uffici staccati della Regione Puglia, e vicino agli ascensori interni, sopra alle macchinette smarcatempo. Le registrazioni sono iniziate a luglio 2018. Complessivamente sono 31 gli indagati nell’inchiesta tenuta a battesimo con il nome di Porte girevoli. E rischiano di finire sotto processo, così come di perdere il posto di lavoro. Per ognuno degli indagati i finanzieri del Gruppo di Brindisi, agli ordini del capitano Ilario Ingusci, hanno conteggiato le assenze e le corrispondenti somme percepite indebitamente, sino a bloccare complessivamente la somma di 35mila euro. Sono stati, infatti, sequestrati i conti correnti dei singoli.

Alcuni dei dipendenti, stando a quanto emerge dalla lettura degli avvisi di conclusione, avrebbe scoperto le telecamere nascoste “il 31 ottobre 2018, ma nonostante non ha subito sostanziali mutamenti la condotta illecita”. In altri termini, pur avendo avuto la certezza di essere ripresi, avrebbero continuato a entrare e uscire dagli uffici per sbrigare commissioni personali, non autorizzate.

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Le ore di assenza

In alcuni casi, sono state accertate sino a cinque ore assenza al giorno. E’ successo per un dipendente alla fine del mese di agosto. L’indagine – ha scritto il gip – ha dimostrato come diversi dipendenti uscivano “più volte nell’arco della giornata per motivi non legati al servizio svolto”. C’era chi si spostava nei “centri commerciali per fare acquisti”, chi “raggiungeva tabaccherie per giocare alla lotteria”, chi andava al bar anche spostandosi sino in Centro, lungo i corsi e chi accompagnava i figli a scuola.

In altri casi, i finanzieri hanno documentato la “doppia beggiatura”: “un dipendente compiacente provvedere ad attestare il proprio ingresso o uscita dal posto di lavoro e, subito dopo, utilizzando un secondo tesserino magnetico, svolge la stessa incombenza per conto di una altro lavoratore compiacente e non presente”.

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