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Cronaca

Estorsioni prima delle aste giudiziarie. De Giorgi: “Mai minacciato nessuno”

Lungo interrogatorio dell’indagato accusato di estorsione. Facoltà di non rispondere per Giosa e Patisso. Fimmanò ottiene i domiciliari per motivi di salute

BRINDISI – “Ho un’agenzia immobiliare e lavoro onestamente tra Brindisi, Taranto, Ascoli Piceno e Perugia: non ho mai minacciato nessuno, neanche in maniera indiretta, in occasione delle aste giudiziarie”.

Gli interrogatori: De Giorgi respinge le accuse

aste giudiziarie arresti-2Ha respinto le accuse di estorsione, tentata e consumata, e di turbativa d’asta, Salvatore De Giorgi, 58 anni, di Brindisi, ai domiciliari nell’inchiesta sulle aste giudiziarie, coordinata dal sostituto procuratore Francesco Carluccio. L’indagato ha affrontato l’interrogatorio di garanzia nella mattinata odierna (19 luglio 2019), alla presenza del suo avvocato difensore, Vito Epifani, dinanzi al giudice per le indagini preliminari del Tribunale, Giuseppe Biondi. Ha consegnato la sua verità nel corso di quasi due ore.

Il gip ha ravvisato tanto la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza, partendo dalla combinazione degli elementi raccolti dagli agenti della Squadra Mobile di Brindisi, in precedenza diretti da Antonio Sfameni, quanto quella delle esigenze cautelari. Sotto il primo aspetto, nell’ordinanza di custodia, sono state riportate una serie di trascrizioni  di intercettazioni, sia telefoniche che ambientali, e sono state allegate anche diverse fotografie, anche scattate nelle aule e nei corridoi del Tribunale di Brindisi. Secondo l’accusa avrebbe chiesto somme di denaro fra 2.500 e cinquemila euro in occasione di alcune procedure di vendita di immobili all’asta.

Quanto alle esigenze cautelari, gip ha evidenziato il pericolo di reiterazione del reato per De Giorgi, difeso anche dall’avvocato Rosalba Carrozzo, anche in relazione ai precedenti.

Il brindisino, infatti, venne arrestato in flagranza di reato con l’accusa di estorsione il 18 ottobre dello scorso anno. I due procedimenti penali sono stati riuniti.

Oggi De Giorgi ha precisato di essersi presentato presso gli immobili dei debitori, per lo più private abitazioni, per il sopralluogo e di essere stato sempre accompagnato dal professionista delegato dal giudice per le esecuzioni. “In qualche occasione è capitato di parlare con i debitori che erano presenti”, avrebbe ammesso al gip. “Quando mi dicevano che avevano intenzione di acquistare all’asta, io rinunciavo e, di conseguenza, perdevo un guadagno”.

Facoltà di non rispondere per Patisso e Giosa

conferenza mobile aste giudiziarie-2Hanno maturato una scelta diversa da De Giorgi, Luigi Patisso, 35 anni, finito in carcere, e Cosima Giosa, 57 anni, ai domiciliari, con accuse identiche.

Giosa, difeso dall’avvocato Gianvito Lillo, ha preferito avvalersi della facoltà di non rispondere perché provato per quanto accaduto. Per Giosa l’accusa di estorsione, sempre in relazione ad aste giudiziarie, era stata mossa lo scorso anno, quando venne arrestato in flagranza di reato assieme a De Giorgi.

Patisso che per l’accusa si sarebbe inserito di recente nel mondo delle aste, per ora, ha opposto il silenzio al gip in occasione dell’interrogatorio di garanzia, alla presenza del suo avvocato, Mauro Durante. Nelle intercettazioni, per far riferimento alle aste, avrebbe fatto ricorso al termine “forchette”.

Incompatibile con il carcere: Fimmanò ai domiciliari

Il gip ha concesso i domiciliari a Diego Fimmanò, 47 anni, destinatario di ordinanza di custodia in carcere, nell’ambito dell’inchiesta sulle aste giudiziarie. L’attenuazione della misura è stata disposta su istanza del difensore Vito Epifani per motivi di salute, essendo l’indagato incompatibile con la custodia in carcere, così come accertato dalla perizia del medico Domenico Suma, depositata nei mesi scorsi, in un altro procedimento penale a carico di Fimmanò.

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