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Omicidi e ferimenti in chiave Scu: tutti a processo da dicembre. Due parti civili

Omicidi e ferimenti in chiave Scu: tutti a processo i 22 imputati per cui il pm della Dda Alberto Santacatterina aveva chiesto il rinvio a giudizio. Oggi si è celebrata a Lecce l'udienza preliminare davanti al gup Antonia Martalò.

BRINDISI - Omicidi e ferimenti in chiave Scu: tutti a processo i 22 imputati per cui il pm della Dda Alberto Santacatterina aveva chiesto il rinvio a giudizio. Oggi si è celebrata a Lecce l’udienza preliminare davanti al gup Antonia Martalò.

In sei affronteranno il processo con rito ordinario: si tratta di Carlo Cantanna, difeso dall’avvocato Raffaele Missere; Ercole Penna (collaboratore di giustizia) difeso dall’avvocato Sergio Luceri, Carlo Gagliardi, difeso dall’avvocato Massimo Murra; Giuseppe Leo, pentito, difeso dall’avvocato Antonio Durante; Ronzino De Nitto, difeso dall’avvocato Pasquale Annicchiarico e Francesco Campana, difeso dall’avvocato Cosimo Lodeserto a partire dal 16 dicembre dinanzi alla Corte d’Assise di Brindisi. Gli altri torneranno davanti ad altro gup il 7 gennaio prossimo: sono Francesco Argentieri, di Mesagne, 40 anni, difeso dall’avvocato Ladislao Massari; Tommaso Belfiore 46 anni, che è un collaboratore di giustizia, difeso dall’avvocato Cristiano Solinas; Carmelo Cavallo, 29 anni, di Ostuni, difeso dall’avvocato Gianvito Lillo; Marcello Cincinnato, di Mesagne, 47 anni, difeso dagli avvocati Marcello Falcone e Rosanna Saracino; Diego Dello Monaco, 31 anni, di Mesagne, difeso dagli avvocati Giancarlo Camassa e Francesco Della Corte; Massimo Pasimeni, difeso da Marcello Falcone e Rosanna Saracino;  Antonio Epicoco, 40 anni di Brindisi, difeso dall’avvocato Cinzia Cavallo; Francesco Gravina detto ‘Chicco Pizzaleo’ di Mesagne, 55 anni, di Mesagne, difeso dall’avvocato Gianfrancesco Castrignanò; Francesco Gravina detto Gabibbo, neo pentito, 35 anni di Mesagne, difeso dall’avvocato Giancarlo Vaglio; Emanuele Guarini, 40 anni di Mesagne, difeso dagli avvocati Massimo Salvatore Murra e Raffaele Missere; Cosimo Giovanni Guarini, pentito, 46 anni, di Mesagne, difeso dall’avvocato Manfredo Fiormonti; Franco Locorotondo, 40 anni di Mesagne, difeso da Marcello Falcone; Giuseppe Locorotondo, di Mesagne, 41 anni, difeso dall’avvocato Giacomo Gribaud; Salvatore Solito, di Mesagne, 32 anni, difeso dall’avvocato Daniela D’Amuri; Vito Stano, 45 anni, di Mesagne, difeso dall’avvocato Raffaele Missere; Carmelo Vasta, di Ostuni, 38 anni, difeso da Gianvito Lillo e Vito Epifani.

I fatti contestati sono i seguenti: l’omicidio di Nicolai Lippolis, nel 1998 a Bar in Montenegro; il ferimento di Claudio Facecchia, nel 1997 a Mesagne; l’omicidio di Antonio Molfetta, detto Toni Cammello, ne maggio 1998; l’omicidio di Antonio D’Amico, il 9 settembre 2001 sulla diga di Punta Riso a Brindisi; il ferimento di Tobia Parisi, il 31 maggio 2009 davanti alla discoteca Aranceto a Ostuni; il tentato omicidio di Francesco Palermo, il 20 gennaio 2010 a Mesagne; il ferimento di Franco Locorotondo, il 26 marzo 2010 a Mesagne; il ferimento di Francesco Gravina, detto Gabibbo, il 13 agosto 2010; il ferimento di Vincenzo Greco, il primo luglio 2010, a Mesagne, il delitto di Tommaso Marseglia.

Gli episodi sono stati ricostruiti attraverso il racconto di 11 collaboratori di giustizia e di una delle vittime di un agguato, sopravvissuta per miracolo.Parti civili il Comune di Mesagne e il pentito Massimo D’Amico, unica parte offesa a rivendicare il danno subito per la morte del fratello assassinato il 9 settembre 2001 sulla Diga di Punta Riso a Brindisi. 

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