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Cronaca

Processo all’ex veggente: “Dagli incontri di preghiera alla truffa”

La moglie dell’imprenditore che per primo denunciò Paola Catanzaro: “Scoprii che mio marito aveva una relazione con l'imputata”

BRINDISI – “Quando conobbi Paola Catanzaro era un uomo, uno che organizzava degli incontri di preghiera: ci andai con mio marito, iniziammo a partecipare e a versare somme di denaro per il cosiddetto progetto delle croci, destinato a salvare l'umanità. La storia andò avanti per diverso tempo, solo dopo aver saputo che era diventata donna mi resi conto della verità e venni anche sapere che mio marito e Catanzaro ebbero una relazione”.

La testimonianza

Il racconto di quel periodo è stato consegnato ai giudici del Tribunale di Brindisi dalla donna per anni è stata sposata all’imprenditore del Barese che per primo sporse denuncia nei confronti di Paola Catanzaro, già Paolo, per un certo periodo di tempo diventata stilista di abiti da sposa, con il marchio Sveva Cardinale. Il professionista è a sua volta indagato per effetto della denuncia sporta da Catanzaro.

La moglie dell'imprenditore è stata sentita nell’udienza che si è svolta ieri mattina davanti al collegio presieduto da Gienantonio Chiarelli, di fronte al quale Catanzaro è stata rinviata a giudizio con l’accusa aver “promosso l’associazione per delinquere finalizzata a commettere più delitti di truffa”. Secondo l’accusa sostenuta dal sostituto procuratore Luca Miceli, la truffa riconducibile a Catanzaro sarebbe stata pari ad almeno quattro milioni di euro. Accusa che costò l’arresto dell’imputata il 29 gennaio 2018. Ad oggi è sottoposta all’obbligo di firma e vive nella casa oggetto di sequestro eseguiti dai finanzieri. Neppure ieri era presente in udienza. E’ difesa dagli avvocati Cosimo Pagliara che l’assiste sin dal primo momento, e da Fabio Di Bello, subentrato in fase processuale (sono entrambi del foro di Brindisi).

Gli imputati

Sotto processo ci sono anche:  Giuseppe Conte (difeso dall’avvocato Pietro Viola del Foro di Lecce); Addolorata Catanzaro (difesa dall’avvocato Giancarlo Camassa del foro di Brindisi) e Giuseppa Catanzaro (difesa dall’avvocato Ernestina Sicilia del foro di Brindisi), sorelle di Paola Catanzaro; Stefania Casciaro (difesa dall’avvocato Gianfranco Palmieri del foro di Lecce); Anna Casciaro (stesso difensore); Lucia Borrelli (difesa dagli avvocati Felice Indiveri del Foro di Bari); Anna Picoco (difesa dall'avvocato Alfredo Lovelli del foro di Taranto). Per Francesco Rizzo, accanto all’avvocato Cosimo Pagliara, c’è la penalista Emilia Marinosci (sempre del foro di Brindisi).

Tutti gli imputati, a partire da Catanzaro, hanno respinto l’accusa, in tempi differenti. Chi in fase di indagine preliminare, chi all’esito dell’esecuzione dei provvedimenti di custodia cautelare.

I rapporti con il marito di Catanzaro

La moglie dell’imprenditore barese è parte civile al pari del marito. Il Tribunale ha acquisito il verbale delle dichiarazioni rese. In aula la donna ha confermato tutto, partendo dai primi incontri, per arrivare al finanziamento del progetto delle croci e terminare con la scoperta della verità, facendo anche riferimento ad alcune situazioni particolari vissute in prima persona. “Ho avuto rapporti intimi con Rizzo e con un altro uomo del gruppo”, ha ammesso la donna. “Purtroppo mi sono resa conto di quanto stava accadendo solamente  quando Paolo diventò Paola, in seguito all'intervento. Scoprii anche che lei e mio marito avevano un conto cointestato”.

Due denunce a distanza di mezz'ora

difensori e pm processo Paola Catanzaro (1)-2Nel corso dell’udienza, sono stati sentiti altri tre testimoni, parti civili: si tratta di un macellaio, un dipendente di una ditta di trasporti e un imbianchino, tutti residenti nel Barese, i quali hanno dichiarato di aver preso parte alle preghiere e di aver contributo al finanziamento del progetto delle croci. Agli atti risulta che i tre presentarono denuncia alla Guardia di Finanza di Brindisi lo stesso giorno, il 22 maggio 2017. "A distanza di mezz’ora da quella sporta dalla moglie dell'imprenditore barese", sostengono i difensori degli imputati principali.

Il processo riprenderà a settembre con l’ascolto del farmacista indicato dall’imprenditore barese come punto di contatto con Paola Catanzaro, quando era il veggente di contrada Uggiò.

 

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