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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Rapine tra Venezia e Trieste: quattro condanne e un’assoluzione

Riconosciuti colpevoli Lorenzo Battisti, Lorenzo Boccadamo, Simone Giordano e Lorenzo Mastrovito. Orlando Morleo non ha commesso il fatto. Gli arresti a settembre 2018

BRINDISI – Sentenza di primo grado per i brindisini finiti sotto processo a conclusione dell’inchiesta dei carabinieri su alcune rapine, tentate e consumate, nella zona del Nord-Est, in filiali di banche e uffici postali. Sono stati condannati Lorenzo Battisti, Lorenzo Boccadamo, Simone Giordano e Lorenzo Mastrovito. Assoluzione per Orlando Morleo, inizialmente coinvolto nelle indagini he sfociarono nel blitz il 27 settembre 2018.

Le condanne e l’assoluzione

La sentenza è stata pronunciata dal giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Trieste, competente per territorio, di fronte al quale è stato incardinato il processo con rito abbreviato. Battisti, 54 anni, di Brindisi, è stato condannato alla pena di due anni e otto mesi di reclusione, più 800 euro di multa (difeso dall’avvocato Giuseppe Guastella del foro di Brindisi); Mastrovito, 47, di Ostuni, a quattro anni di reclusione più mille euro di multa (difeso dall’avvocato Mario Guagliani del foro di Brindisi); Giordano, 40, di Ostuni, e Boccadamo, 56, di Brindisi, sono stati condannati entrambi a quattro anni e otto mesi più 1.400 euro (il primo è difeso dall’avvocato Giacomo Michieli del foro di Treviso, il secondo da Roberta Canal del foro di Treviso).

Il giudice Luigi Dainotti ha disposto che Boccadamo “sia rimesso in libertà in data 21 luglio 2020 per scadenza del termine di fase, se non detenuto per altra causa, fatti salvi gli effetti sia di eventuali provvedimenti giudiziarie di revoca o sostituzione della misura sopravvenuti alla sentenza, sia dei provvedimenti che determinino il decorso di un nuovo termine di fase”. Per Mastrovito e Giordano, la “scadenza del termine di fase della misura dell’obbligo di dimora in corso di esecuzione” è stata indicata il giorno “21 luglio 2021”. Per Battisti, invece, “l’obbligo di firma” dovrebbe scadere il “21 gennaio 2021”.

I brindisini finiti sotto processo sono stati riconosciuti colpevoli, al netto della riduzione di un terzo per la scelta del rito abbreviato. Il gip ha concesso a tutti le attenuanti generiche e ha riconosciuto la continuazione dei reati contestati con quelli che sono stati oggetto della sentenza della Corte d’Appello di Venezia dell’11 febbraio scorso per Boccadamo e Giordano. Per tutti è stata esclusa l’aggravante e per Battisti è stata anche esclusa la recidiva infraquinquennale. Con la sola esclusione di Battisti, è stata applicata l’interdizione dai pubblici uffici per la durata di cinque anni.

Il gip del Tribunale di Trieste ha assolto Orlando Morleo “per non aver commesso” e di conseguenza ha ordinato l’immediata cessazione dell’obbligo di firma (difeso dall’avvocato Giuseppe Guastella).

Le accuse

Battisti e Morleo erano accusati di aver tentato una rapina nella filiale della Banca Nazionale del Lavoro di Trieste, in via Morpurgo, il 3 luglio 2017. Il piano, come si legge nel capo d’imputazione, fallì per cause indipendenti dalla volontà degli autori che “cercarono di accedere al cortile posteriore della banca, mediante il taglio della rete di recinzione”, per poi arrivare a una “porta esterna a servizio della centrale termica che si rivelò priva di accesso agli uffici”. A quel punto, tentarono si rimuovere la “grata a protezione di una finestra di un bagno”.

Mastrovito, Giordano e Boccadamo erano imputati con l’accusa di aver tentato di “impossessarsi con violenza e minacce alle persone, del denaro custodito all’interno della cassaforte e dell’Atm dell’ufficio postale di Ceggia il 2 novembre 2017”. Secondo l’accusa, avrebbe “segato una barra della grata posta a protezione di una finestra, all’evidente fine di introdursi in una nottata successiva all’interno degli uffici”. Il giorno dopo il direttore si accorse del tentativo di intrusione e fece ripristinare la protezione.

Il parcheggio davanti al passo carrabile

I tre, inoltre, sono accusati di aver tentato una rapina nell’ufficio postale di Duino il primo ottobre 2017. La sera precedente, stando a quanto contestato, Boccadamo avrebbe fatto un sopralluogo in auto e avrebbe parcheggiato davanti a un passo carrabile scatenando l’ira di un residente che chiamò i carabinieri. Fu costretto ad andar via e il piano fallì.

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