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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Scu, 12 condanne: ad Antonio Campana pena ridotta come pentito

La sentenza riconosce per la prima volta la collaborazione. Tutti assolti per il traffico di droga. Venti anni a Rosafio e Martena

BRINDISI – Per il Tribunale di Lecce, Antonio Campana è da ritenere a tutti gli effetti un collaboratore di giustizia: è stato condannato a sei anni e otto mesi di reclusione, pena ridotta in conseguenza del riconoscimento delle attenuanti, in relazione all’accusa di aver promosso e organizzato una frangia della Sacra Corona Unita sino alla fine del 2017, nel periodo in cui era detenuto nel carcere di Terni. Penitenziario dal quale voleva evadere. Venti anni a Raffaele Martena, considerato nel ruolo di vertice assieme a Campana.

Operazione Oltre le mura-2-2-3

La sentenza: le condanne

La sentenza pronunciata oggi 3 ottobre 2019 riguarda i 13 brindisini giudicati con rito abbreviato dinanzi al gup del Tribunale di Lecce, Simona Panzera. Queste le condanne, al netto della riduzione di un terzo della pena per la scelta del rito alternativo al dibattimento: Raffaele Martena, 20 anni di reclusione; Antonio Campana, sei anni e otto mesi; Jury Rosafio, venti anni; Igino Campana (zio di Antonio Campana), otto anni e otto mesi; Ronzino De Nitto, dieci anni; Fabio Arigliano, 12 anni e otto mesi più quattromila euro di multa; Mario Epifani, 14 anni più quattromila; Andrea Martena, dieci anni; Andrea Polito, 12 anni e otto mesi; Vincenzo Polito, dieci anni e otto mesi; Nicola Magli, otto anni ed Enzo Sicilia otto anni di reclusione.

Le motivazioni saranno depositate fra 90 giorni. Il gup ha disposto la misura della sicurezza della libertà vigilata per la durata di tre anni, a pena espiata, per Raffaele Martena, Jury Rosafio, Ronzino De Nitto, Fabio Arigliano, Mario Epifani, Andrea Martena, Andrea Polito e Vincenzo Polito. Un anno per Enzo Sicilia, Igino Campana e Nicola Magli.

Assoluzione

Il gup ha assolto tutti dall’accusa di traffico di droga, “per non aver commesso il fatto” e ha assolto Ferruccio Taurino dall’accusa di aver fatto parte dell’associazione di stampo mafioso, così come contestata, sino al mese di dicembre 2017. Nei confronti di Taurino ha disposto l’immediata trasmissione degli atti al pm in relazione all’appartenenza alla Sacra Corona Unita “in epoca successiva al dicembre 2017”.  Per tutti sono stati sospesi i termini di durata della custodia cautelare.

Il pentito

L’attendibilità di Antonio Campana, quindi, è stata certificata per la prima volta. L’ex uomo della Scu è credibile così come lo è stato il fratello Sandro che lo ha preceduto nella scelta di passare dalla parte dello Stato, mentre resta a capo della frangia storia dell’associazione mafiosa l’altro fratello, Francesco, già condannato all’ergastolo per omicidio anche per effetto delle dichiarazioni di Sandro.

Il pubblico ministero dell’Antimafia di Lecce, di fronte alle prime confessioni messe a verbale, aveva chiesto la condanna di Antonio Campana a sei anni. Entro questo mese l’imputato concluderà il periodo dei 180 giorni previsto per le dichiarazioni. Nei primi verbali depositati, Campana ha riferito di “recenti affiliazioni all’associazione mafiosa e di traffico di droga”, dichiarazioni riscontrate dagli agenti della Mobile di Brindisi, sono state alla base delle richieste di condanna presentate nei confronti degli imputati, finiti sotto processo a conclusione dell’inchiesta chiamata Oltre le mura, sulla creazione di un nuovo gruppo in seno alla Scu. Gruppo tenuto a battesimo e gestito dal carcere da Antonio Campana in tandem con Raffaele Martena.

Antonio Campana anche oggi ha presenziato all’udienza, collegato in videoconferenza da una località protetta, nota unicamente al sistema di protezione centrale.

Comuni e Provincia parti civili

Si  sono costituiti parti civili il Comune di Brindisi, con richiesta di risarcimento danni anche di immagine per 100mila euro, così come deciso dalla Giunta su proposta dell’assessore alla Legalità Mauro Masiello; il Comune di Mesagne per decisione dell'allora commissario prefettizio e la Provincia di Brindisi, su indicazione del presidente Riccardo Rossi, anche sindaco del capoluogo, con istanza di 200mila euro. L’Amministrazione cittadina è rappresentata in giudizio dall’avvocato Emanuela Guarino, la Provincia dall’avvocato Mario Marino Guadalupi.

Il tentativo di fuga

L’inchiesta delegata alla Squadra Mobile di Brindisi, sfociò nel blitz eseguito il 15 maggio 2018 con 12 arresti e portò anche a scoprire il piano di fuga dal carcere di Terni di Antonio Campana: l’ergastolano lo progettò assieme allo zio, Igino Campana, 53 anni, per trascorrere il Natale 2018 con i suoi familiari, da latitante, ma pur sempre uomo libero, sulle colline della Selva di Fasano. Le istruzioni su come e quando segare le sbarre della finestra della sua cella furono intercettate, dopo che gli agenti della penitenziaria trovano il telefonino nella sua cella.

Per segare le sbarre chiese allo zio fili d’angelo diamantati da nascondere nel pane che doveva essere consegnato in occasione di uno spettacolo teatrale. I fili furono effettivamente acquistati on line e trovati nell’abitazione di Igino Campana.

La difesa

Il collegio difensivo è composto dagli avvocati: Dario Budano, Daniela d’Amuri, Ladislao Massari, Francesco Cascione, Pietro Romano, Danilo Di Serio, Gianfrancesco Castrignanò, Pasquale Annicchiarico, Giacinto Epifani, Fabio Di Bello, Gianvito Lillo, Luca Leoci e Marco Pezzuto.

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