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Sbarchi: in arrivo a Brindisi altri 70 migranti, la prefettura pubblica bando

BRINDISI - Stamani è la volta di 1.700 stranieri, quasi tutti profughi, sbarcati dalla nave San Giusto a Reggio Calabria. Mentre la questura di Brindisi viene informata che in settanta saranno dirottati in zona, è evidente ormai che il porto di Brindisi è stato designato dal ministero dell'Interno come sito di accoglienza.

BRINDISI - Stamani è la volta di 1.700 stranieri, quasi tutti profughi, sbarcati dalla nave San Giusto a Reggio Calabria. Mentre la questura di Brindisi viene informata che in settanta saranno dirottati in zona, è evidente ormai che il porto di Brindisi è stato designato dal ministero dell’Interno come sito di accoglienza. Quello della scorsa settimana non è stato l’ultimo approdo di una nave militare (in quel caso era la Aliseo) a Brindisi. Ve ne saranno certamente altri in futuro. E nel frattempo la prefettura cerca sistemazioni nel territorio per i migranti e lo fa attraverso la pubblicazione di un bando.

L’avviso pubblico porta la data del 5 agosto scorso: “Si comunica – si legge – che questa prefettura a seguito del massiccio e continuo sbarco di profughi sulle coste italiane, ha la necessità di reperire sul territorio della Provincia strutture pubblico – private in uso a enti gestori idonei a garantire l’accoglienza dei cittadini stranieri richiedenti protezione”.

Il bando scadrà il 5 settembre prossimo, il 9 settembre 2014 si procederà all’apertura dei plichi. Cosa dovranno fare i soggetti aggiudicatari: dovranno assicurare i servizi di prima accoglienza agli stranieri che resteranno nel territorio italiano. Sono per lo più i minori, che non vengono respinti, e i richiedenti asilo politico che attendono periodi lunghi (fino a un anno) perché le procedure del caso vengano espletate e perché le autorità decidano se vi siano i presupposti per ritenerli rifugiati politici e consentire loro quindi di non dover tornare nei Paesi da cui provengono, zone calde dell’emiciclo in cui altro non c’è che non sia guerra e disperazione.

Ai gestori delle strutture alberghiere o di accoglienza ritenute idonee spetterà il compito di registrare gli ospiti, indicando i loro dati anagrafici, il sesso, la nazionalità, i tempi di permanenza, di stilare un report giornaliero da trasmettere alla prefettura e alla questura. Dovranno provvedere ai servizi di assistenza generica alla persona e all’erogazione dei pasti per sette giorni alla settimana con prima colazione, pranzo e cena.

Gli immigrati in fila nel capannone-2“Nella scelta degli alimenti – si legge – dovrà essere posta la massima cura nel proporre menù non in contrasto con i principi e le abitudini alimentari dettate dalle diverse scelte religiose. In caso di particolari prescrizioni mediche, di allergie dichiarate o accertate, dovranno essere fornite diete adeguate”. Bisognerà provvedere anche ai prodotti per l’igiene personale, al vestiariao.

Dovrà poi essere erogato un “pocket money” ovvero un buono nella misura di 2,50 euro al giorno per ognuno degli stranieri, fino a un massimo di 7,50 per schede telefoniche, alimenti, biglietti del pullman, giornali, sigarette, fototessere, oltre all’erogazione di una ricarica di 15 euro all’ingresso.

Infine i servizi aggiuntivi: l’assistenza linguistica e culturale, l’informazione sulle normative concernenti l’immigrazione, assistenza sanitaria. Parte delle spese è a carico dei gestori delle strutture. La graduatoria sarà valida sino al 31 dicembre 2014. Per il momento si cercano 800 posti per i quali è previsto un rimborso non superiore a 35 euro al giorno pro capite.

L’operazione “Mare Nostrum” è in pieno corso. Sono frequentissime le attività di soccorso al largo della Libia di barconi diretti in Sicilia. Il ministero degli Interni fornisce di volta in volta disposizioni sullo smistamento degli extracomunitari e Brindisi, dopo Taranto, rientra ormai nel novero dei porti selezionati.

Sono già giunti 114 stranieri, a fine luglio, a bordo di una chimichiera che ha effettuato un salvataggio nel Mediterraneo. Altri 718 migranti, tra cui parecchi siriani e alcuni palestinesi, molti bambini anche non accompagnati, sono arrivati a bordo della fregata Aliseo della Marina Militare il 5 agosto scorso e accolti in un primo momento all’interno dei capannoni ex Montecatini a ridosso della banchina di Sant’Apollinare.

La Prefettura di BrindisiL’emergenza è tutt’altro che conclusa, resta l’allerta per nuovi arrivi. Lo sanno le autorità, ne è a conoscenza la Croce rossa italiana che effettua uno splendido lavoro di assistenza. Lo sa bene la prefettura che cerca, in via del tutto urgente, una sistemazione per i richiedenti asilo che vivono una situazione paradossale: scappano dall’inferno, arrivano in Italia e devono attendere mesi prima che la loro condizione di rifugiati politici venga formalizzata. Mesi in un limbo: a pregare ognuno il proprio Dio per un futuro migliore per sé e per i propri figli che quasi tutti immaginano non in Italia ma in Europa. L’Italia si trova però a dover fronteggiare sforzi immani per il primo mantenimento ed è il luogo in cui i migranti si ritrovano spesso circondati da sentimenti di intolleranza. Accade anche a Brindisi dove c’è purtroppo ancora qualcuno che urla “buttateli a mare”, incurante di quanto tale sentimento di avversione infanghi l’immagine di una città regina di accoglienza, proprio quella città che seppe dare in passato una speranza e una prima occasione di riscatto a molte altre vittime della disperazione. 

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