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Cronaca

“Xylella: Emergenza o Speculazione?”, se ne parlerà in un incontro pubblico

Brindisi Bene Comune organizza per Giovedì 26 marzo alle 18.30 in via Porta Lecce 80 un incontro dal titolo "Xylella: Emergenza o Speculazione?" Affronteranno la questione Ivano Gioffreda di Spazi Popolari e Stefania Tundo dell'associazione Effetà,tra i primi nel Salento "a denunciare il folle progetto" che se attuato avrebbe cambiato completamente il paesaggio e la storia del Salento

BRINDISI – Brindisi Bene Comune organizza per Giovedì 26 marzo alle 18.30 in via Porta Lecce 80 un incontro dal titolo “Xylella: Emergenza o Speculazione?” Affronteranno la questione Ivano Gioffreda di Spazi Popolari e Stefania Tundo dell’associazione Effetà. “Di Xylella in Salento si parla dall’ottobre del 2013 allorquando l’Osservatorio fitosanitario della regione Puglia lancia l’allarme Xylella da contrastare con un piano devastante consistente nell’eradicazione di milioni di ulivi al fine di impedire la propagazione del batterio. Il tutto senza aver dimostrato la patogenicità del batterio né che la sindrome Codiro ovvero del complesso disseccamento dell’ulivo sia imputabile al solo batterio Xylella” si legge nella nota di presentazione dell’incontro. “Ivano Gioffreda e Stefania Tundo furono tra i primi nel Salento a denunciare il folle progetto che se attuato avrebbe cambiato completamente il paesaggio e la storia del Salento. Ad oltre un anno di distanza ancora oggi importanti enti come l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare sottolineano che nessuna strategia eradicativa dell’ulivo ha avuto successo per contrastare il batterio Xylella il quale una volta insediato in un territorio non può più essere debellato”.

“Né possiamo considerare accettabile il nuovo piano per contrastare il fenomeno dell’essiccamento degli ulivi basato su un uso intensivo e indiscriminato di pesticidi e sostanze chimiche con cui irrorare tutti i terreni agricoli, persino i muretti a secco. Una pratica sconsiderata che produrrebbe effetti devastanti sulla salute dell’uomo in quanto molti sono gli studi che evidenziano la cancerogenicità di molte delle sostanze chimiche che dovrebbero essere impiegate. Sembra sempre più evidente che il fenomeno Xylella possa oggi essere cavalcato a fini speculativi, per ottenere ingenti fondi comunitari con i quali finanziare l’eradicazione degli ulivi, aprendo successivamente su quei terreni la possibilità per la realizzazione di progetti per insediamenti di villaggi turistici o di campi da golf come alcuni avevano prospettato, per non parlare dei grandi interessi delle multinazionali della chimica cicala Xylella-2che fornirebbero quantitativi enormi di pesticidi e sostanze chimiche”.

“Ben altre, come illustreranno Ivano Gioffreda e Stefania Tundo, sono le strategie e le pratiche che occorrono per contenere il fenomeno dell’essiccamento degli ulivi. Strategie basate sulle buone pratiche agricole. Invitiamo tutti a partecipare a questo momento di discussione perché è sempre più evidente , come la vicenda di Oria insegna, che l’emergenza o forse meglio la speculazione Xylella ben presto toccherà anche le nostre terre”.

Il piano contro la diffusione del batterio killer degli ulivi salentini (finanziato con 13,6 milioni di euro), è stato approvato nei giorni scorsi dalla Protezione civile e diventa subito operativo con le operazioni di sradicamento degli alberi infetti che partiranno dalla provincia di Brindisi (Oria). Suddivide il Salento in cinque aree di intervento, tagliate in due da una fascia di eradicazione dello spessore di 15 chilometri che va dall'Adriatico allo Ionio e include i territori di 16 comuni leccesi più Oria nel brindisino.

Il piano si concluderà l’8 agosto prossimo quando il governo deciderà se prolungare gli interventi. Nel frattempo Giuseppe Silletti, commissario straordinario per l’emergenza legata alla diffusione della Xylella fastidiosa, ha lanciato un appello agli agricoltori invitandoli ad avviare subito le buone pratiche colturali, con l'aratura dei terreni, per ridurre le condizioni favorevoli alla diffusione della Xylella fastidiosa e dell'insetto che fa da vettore, la sputacchina. Per ciascuna delle cinque aree intervento (fascia di profilassi, zona cuscinetto, fascia di eradicazione, focolai puntiformi e focolai di maggiore criticità ) è stato stabilito l'importo di spesa, la priorità e la tempistica. Silletti ha poi escluso il rischio di un taglio indiscriminato e del rischio di desertificazione. "Toglieremo solo le piante ammalate. Sarà un'operazione non facile, perché tante volte le piante pur asintomatiche sono infette e nella scelta saremo quindi coadiuvati da una serie di analisi scientifiche. Nello stesso tempo si procederà alla distruzione delle specie ospiti all'interno di vivai, si tratta di 300 mila piantine nella provincia Lecce".

Entro aprile, ha aggiunto, si dovranno realizzare i primi interventi per il controllo dei vettori: in particolare le arature vanno fatte dai privati (proprietari o conduttori) entro il 5 aprile. E' prevista anche l'eliminazione di tutte le piante ospiti presenti lungo le strade, fossi, canali, aree verdi, ecc. a carico delle amministrazioni locali e dagli Enti gestori. Dopo aprile partiranno i trattamenti con insetticidi, uno entro il 30 maggio e l'altro entro il 30 luglio: il loro uso sarà esclusivo per gli oliveti e frutteti del genere Prunus e saranno effettuati dai privati. In caso di inadempienza, ha detto il commissario, le operazioni saranno fatte in forma sostitutiva dall'Agenzia regionale per le attività irrigue e forestali.

L'associazione ambientalista Peacelink di Taranto che ha inviato una lettera al commissario europeo alla Salute Vytenis Andriukaitis, invece, sostiene che “La Commissione europea alla Salute potrebbe commettere un errore nel far abbattere gli ulivi infettati nel Salento dal batterio Xylella Fastidiosa”. La misura dell'abbattimento degli alberi è stata indicata dalla Commissione come necessaria per contenere il contagio dal batterio, considerato come causa del disseccamento rapido degli ulivi.

Peacelink, che parla a nome delle associazioni del Salento e degli agricoltori riuniti intorno al 'Comitato Spazi Popolari', ha messo in allerta la Commissione sul fatto "che - spiega in una nota Antonia Battaglia - l'eradicazione degli ulivi è  quasi certamente la soluzione sbagliata alla questione, visto che la Xylella potrebbe non essere la causa del disseccamento rapido degli ulivi e che il rapporto sull'audit di una missione in loco della stessa Commissione nel Febbraio 2014 afferma che alcune specie di funghi di tipo tracheomicotico possono causare singolarmente il disseccamento degli alberi". Test di patogenicità della Xylella, conclude Peacelink, "sono ancora in corso, quindi non esiste una risposta scientifica alla domanda se la Xylella sia o meno la prima responsabile del disseccamento rapido degli ulivi. Sembra, invece, che la malattia sia da attribuire innanzitutto alla proliferazione di questo tipo di funghi". L'associazione ha invitato il Commissario Andriukaitis a recarsi a visitare gli ulivi che sono guariti in vari punti dell'area indicata come focolaio della Xylella, e ha chiesto che la politica europea in materia venga rivista alla luce di studi dell'Università di Foggia.

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