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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

"Non è il cugino, ma l'amante": arrestato per maltrattamenti

Un brindisino, dopo la denuncia della moglie. Tornato libero, oppone resistenza agli agenti e viene arrestato di nuovo

BRINDISI – Arrestato due volte nell’arco di tre giorni. Prima con l’accusa di maltrattamenti e lesioni alla moglie, circostanze che ha negato sostenendo che lei avesse un amante spacciato come cugino, poi per resistenza agli agenti delle Volanti chiamati sempre dalla donna quando lo ha visto tornare a casa per portar via i vestiti: il brindisino, 43 anni, ieri è finito di nuovo in carcere, dopo essere stato rimesso in libertà dal gip che lo aveva interrogato il 2 agosto scorso in seguito all’intervento dei militari nell’abitazione di famiglia.

La storia

Il carcere di BrindisiL’uomo, residente in centro, affronterà una seconda udienza di convalida dell’arresto, probabilmente nella giornata di domani, anche questo eseguito in flagranza di reato per mano dei carabinieri. E dinanzi al gip del Tribunale di Brindisi fornirà la propria versione dei fatti, esattamente come è avvenuto dopo essere finito in cella per aver aggredito la moglie di origine marocchina. Accusa poi caduta, all’indomani dell’interrogatorio che l’indagato ha reso alla presenza del suo avvocato di fiducia, Giuseppe Guastella del Foro di Brindisi.

Il primo arresto: l’accusa di maltrattamenti

Il primo arresto è avvenuto l’1 agosto con l’accusa di maltrattamenti ai danni della donna sposata un anno fa. E’ stata lei a chiedere l’intervento dei militari attorno alle 23, riferendo di essere stata aggredita “con calci e pugni”: i due avrebbero litigato perché lei dopo la doccia era andata in cucina in accappatoio facendosi vedere da un uomo di origine marocchina. E qui le versioni dei due sono diametralmente opposte.

Lei ha riferito di essere stata “vittima di un raptus di gelosia” da parte del marito. Non sarebbe stata la prima volta, stando alla denuncia raccolta dai militari, ma in passato non avrebbe detto niente per paura di scatenare ancora di più la rabbia del marito anche nei confronti della figlia avuta da una precedente relazione. Non ha allegato alcun certificato medico.

L’interrogatorio al gip e la relazione extraconiugale

 Lui, invece, al gip ha riferito di aver scoperto che la donna da qualche tempo aveva una relazione con quell’uomo. Due mesi, più o meno. Aggiungendo che la donna glielo aveva presentato come cugino uscito dal carcere da poco e in cerca di lavoro, ma la realtà sarebbe stata differente: “Non ho mai aggredito mia moglie. Ma sopportare la situazione era impossibile: quello è l’amante di mia moglie”, avrebbe riferito al giudice.

Impossibile, quindi, stando a questa versione tollerare quella presenza oltre. Lui avrebbe anche detto che era stata la donna a lanciargli un bicchiere sui piedi nel corso della lite avvenuta in cucina. In sede di udienza di convalida, il penalista ha depositato copia di un’annotazione degli agenti delle Volanti di Brindisi “dalla quale emergono effettivamente fatti alquanto diversi da quanto riferito dalla donna in sede di denuncia”.

La lite nel mese di giugno e l'arrivo delle Volanti

polizia questura volanti-2“Dall’annotazione emerge che il 16 giugno 2018, era la donna a inseguire minacciosamente il marito e che in quella occasione era del tutto ubriaca”. Emerge anche che “fra i due vi era stata una lite violenta, atteso che lui aveva afferrato la moglie per capelli e che lei lo aveva colpito al volto e lo aveva graffiato”.

Circostanze evidenziate dallo stesso pubblico ministero il quale da un lato ha chiesto la convalida dell’arresto ritenendo che al momento dell’arresto sussistessero i presupposti, dall’altro ha sottolineato che i successivi elementi acquisiti avessero inciso in maniera negativa sul quadro indiziario, tanto da non richiedere alcuna misura cautelare. Vale a dire non già arresto in carcere divieto di avvicinamento all’abitazione.

Il secondo arresto: oltraggio a pubblico ufficiale

Il brindisino, quindi, è stato rimesso in libertà. Nella tarda mattinata di sabato sarebbe rientrato nell’abitazione, lasciata di fatto alla moglie, per portar via alcuni effetti personali, tra indumenti e altro. In questa occasione la donna ha chiamato gli uomini delle forze dell'ordine. Sono arrivati gli agenti della sezione Volanti. Alla vista dei poliziotti, l’uomo sarebbe andato in escandescenze, tanto da inveire pesantemente nei confronti dei carabinieri. Oltraggio a pubblico ufficiale, stando al Codice penale. E arresto (numero due) in flagranza di reato. Da convalidare.

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