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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Caduto dallo scooter a causa di un'anguria prelevata "gratis"

MESAGNE – Erano presumibilmente in tre sullo scooter dal cui è caduto ieri il mesagnese Emanuele Rogoli. Il sospetto è che fossero andati nella campagna tra San Vito dei Normanni e Brindisi per “prendere gratis” un’anguria o due. Stando alla ricostruzione effettuata dalle forze dell’ordine (sul posto sono intervenuti i poliziotti del Commissariato di Mesagne e i vigili urbani di Brindisi) l’anguria è stata effettivamente portata via. Ma è stato lasciato sul posto Emanuele Rogoli. Ed è stato lasciato in malo modo, vale a dire quasi agonizzante per il forte urto della testa sull’asfalto. Ma per fortuna la tempra del mesagnese è forte ed ha ripreso conoscenza quasi subito.

MESAGNE – Erano presumibilmente in tre sullo scooter dal cui è caduto ieri il mesagnese Emanuele Rogoli. Il sospetto è che fossero andati nella campagna tra San Vito dei Normanni e Brindisi per “prendere gratis” un’anguria o due. Stando alla ricostruzione effettuata dalle forze dell’ordine (sul posto sono intervenuti i poliziotti del Commissariato di Mesagne e i vigili urbani di Brindisi) l’anguria è stata effettivamente portata via. Ma è stato lasciato sul posto Emanuele Rogoli. Ed è stato lasciato in malo modo, vale a dire quasi agonizzante per il forte urto della testa sull’asfalto. Ma per fortuna la tempra del mesagnese è forte ed ha ripreso conoscenza quasi subito.

“Ero seduto sulla moto guidata da un mio amico che conosco solo di nome – avrebbe detto alle forze dell’ordine -, sono caduto e sono rimasto a terra. Il mio amico sicuramente non si accorto di nulla”. Una versione che ha convinto molto poco. Pezzo dopo pezzo gli investigatori sono riusciti a mettere assieme quella che potrebbe essere la verità. Ma che comunque non dovrebbe servire a nulla perché non essendo stata rinvenuta l’anguria, Rogoli, che è persona “non soggetta alle attenzioni investigative”, in altre parole, è uno che attualmente riga diritto, non potrà essere denunciato per il furto di quell’anguria.

La ricostruzione. Sullo scooter salgono in tre. All’andata tutto va bene. Al ritorno invece c’è l’ingombro dell’anguria. Per cui Rogoli, che è seduto sulla parte più estrema del sellone della moto, non ha un buon appiglio. Il conducente parte con una brusca accelerata e sbilancia Rogoli, che non avendo una buona presa, cade all’indietro battendo la nuca sull’asfalto. Rogoli viene lasciato per terra, ferito.

Ora gli investigatori stanno cercando di identificare il conducente della moto. Non per il furto che, come si diceva, è difficile da provare perché l’anguria sarà stata già digerita abbondantemente, ma per omissione di soccorso. Un’ultima nota. Emanuele Rogoli è un lontano parente di Giuseppe Rogoli, il capo dei capi di quella che è stata la mafia pugliese. Ma non ha mai avuto a che fare con le malefatte del lontano parente che nel 1982 fondò la Sacra corona unita.

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