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Cronaca Ostuni

Cagnetta e cuccioli abbandonati in una cassetta: esposto alla polizia

L’abbandono di animali, ma più in generale la questione del randagismo continuano a riempire le cronache. Ultimo caso segnalato, quello di una cagnetta affidata al proprio destino assieme ai suoi cuccioli da poco partoriti

OSTUNI – L’abbandono di animali, ma più in generale la questione del randagismo continuano a riempire le cronache. Ultimo caso segnalato, quello di una cagnetta affidata al proprio destino assieme ai suoi cuccioli da poco partoriti, debitamente segnalato con un esposto al commissariato di polizia di Ostuni nella giornata di martedì. Vicenda presa ad esempio da una volontaria per rinnovare la richiesta di una vasta azione alternativa alla prigionia nei canili, peraltro impraticabile da qualche tempo, o all’assenza di interventi.

Il fatto. Un cittadino diretto verso contrada Monte Lamorte, nelle campagne ostunesi, ha notato una cassetta da frutta gialla abbandonata presso un mucchio di rifiuti. Dentro c’era la cagnetta con i suoi cuccioli. Vincenzo Caliandro non ha avuto cuore di passare oltre: ha chiesto ad altri automobilisti di fermarsi, alla fine ha trovato un’altra persona sensibile che in auto lo ha accompagnato assieme ai cani presso gli uffici della Asl, in città.

Qui un dirigente ha spiegato a Caliandro ciò che molti sanno, ma molti altri invece no: i canili sono saturi, e da tempo la Asl ha fermato le attività di accalappiamento sistematico (esclusi casi particolari). Quindi nulla da fare:  per spedire in un canile la cagnetta con i cuccioli sarebbe servita un’ordinanza sindacale apposita. Consiglio, rivolgersi ad una associazione animalista. L’appello è stato accolto dall’Enpa, che attraverso una volontaria ha prelevato madre e cuccioletti.

Ma la cosa non è finita lì. Venuta a conoscenza della vicenda, Silvana Camposeo, volontaria dell’associazione animalista “Liberi”, assieme a Caliandro si è recata in commissariato a Ostuni per segnalare la situazione, sia pure a futura memoria. La volontaria spiega che non può essere il canile la soluzione per il fenomeno del randagismo, sia nell’interesse degli animali, che per le casse delle amministrazioni locali.

Dietro il randagismo, peraltro, tante indagini dimostrano l’esistenza di speculazioni inaccettabili. Non è quella la strada. Allora? Silvana Camposeo  condivide l’operazione condotta dalla Asl pugliesi per la sterilizzazione delle colonie feline, per ridimensionare nel tempo il randagismo dei gatti (interventi di sterilizzazione condotti gratuitamente, si sappia, dal servizio veterinario pubblico su segnalazione dei cittadini), che favorisce anche le adozioni familiari o di condominio o di quartiere.

Si faccia dunque lo stesso, con risorse adeguate, per i cani randagi: i risultati si vedranno nel tempo, con un vantaggio anche per l’immagine del territori. I cani, sostiene Silvana Camposeo, dopo vanno rilasciati senza prigionia nei canili e senza spese per i Comuni. Ci vorranno alcuni anni per giungere al risultato finale, ma questa è la strada da intraprendere.

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