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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Cala Materdomini, cantiere ancora fermo: resta il nodo sul ripascimento della spiaggia

Martedì scorso incontro al Ministero dell'Ambiente. Lavori bloccati dal 20 luglio scorso: non si conosce ancora il tipo di sabbia da aggiungere per ricostruire l’arenile perché l’Ispra non ha validato i campionamenti dell’Arpa

BRINDISI – Troppo ottimismo, forse, sul futuro di Cala Materdomini, sotto la spinta dell’entusiasmo per arrivare all’inaugurazione della prima spiaggia pubblica a Brindisi, il prossimo anno. Resta il freno legato al nodo sul ripascimento della spiaggia che continua ad essere erosa dal mare: ancora non si conosce che tipo di sabbia da aggiungere, scavando nelle cave, per ricostruire l’arenile, ex spiaggia ddella Marina Militare.

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Il caso

Sia chiaro: non dipende né dal privato, né dal Comune. Il ritardo imprevisto non è da imputare all’impresa Carparelli Costruzioni, vincitrice dell’appalto per un milione e 300mila euro e neppure all’Amministrazione di Riccardo Rossi che ha ereditato il progetto da quella guidata da Mimmo Consales. Il punto è che l’Ispra (l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), non ha validato il campionamento che, per tempo, è stato consegnato dall’Arpa. Ed essendo sottoposto alla vigilanza del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, comunica con i funzionari del dicastero e non quelli dell’Agenzia regionale per la protezione dell’Ambiente.

La riunione al Ministero

Nel tentativo di superare il corto circuito comunicativo, il primo cittadino lo scorso mese di agosto, aveva chiesto un incontro a Roma sul “caso CalaMaterdomini”. Incontro che si è svolto martedì scorso nella sede del Ministero: in questa sede è emerso che l’Ispra ritiene che il campionamento dell’Arpa sia conforme rispetto agli standard richiesti per procedure analoghe. Di conseguenza, Arpa dovrà procedere a nuova campionatura della sabbia rimasta a Cala Materdomini e dovrà sottoporre il tutto al vaglio dell’Istituto.

Impossibile fare previsioni sulla tempistica. Fino ad allora il cantiere della ditta resta sospeso, così come è stato negli ultimi mesi. Chi porta il conto dei giorni di stop (forzato) sostiene che i lavori siano stati sospesi il 20 luglio scorso. Blocco necessario perché non conoscendo le caratteristiche della sabbia attuale, superstite essendo stata risparmiata dalle mareggiate, non è possibile sapere a quale cava la ditta dovrà rivolgersi per procedere con il ripascimento dell’arenile.

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Il ripascimento

La “sabbia” nuova, quella da aggiungere, deve necessariamente essere compatibile con quella naturale. La ditta Carparelli per questo motivo ha congelato la richiesta di sabbia inoltrata all’impresa che gestisce una cava che si trova nel territorio di Ginosa, in provincia di Taranto. Nei mesi scorsi era stata inviata una lettera chiedendo la disponibilità alla fornitura per il ripascimento di Cala Materdomini. La missiva risulta essere stata trasmessa il 13 aprile 2018 agli enti coinvolti nel procedimento e ovviamente anche al Comune di Brindisi.

Il progetto fa riferimento a poco più di 16mila metri cubi di sabbia per “creare” la spiaggia con una estensione di circa 15 metri e  una previsione di 600 viaggi su camion. Salvo la necessità di avere quantità superiori.

Va precisato che la durata complessiva dei lavori era prevista in cento giorni e che il capitolato speciale di appalto esclude da questo conteggio le operazioni di caratterizzazione e compatibilità dei sedimenti da utilizzare per il ripascimento, poiché legato all’intervento di enti terzi.

Il progetto e la zattera storica

Il progetto presentato dalla società Carparelli prevede “un angolo ristoro e una caffetteria, oltre alla ri-proposizione della storica zattera, tanto cara nella memoria dei brindisini, che verrà posizionata al margine di un pontile galleggiante”. Le previsioni sul fronte della capacità di accoglienza, portano a sostenere che Cala Materdomini “potrà ospitare circa mille persone”.“

 “Quale miglioria al progetto a base di gara”, è stata inserita la realizzazione di un camminamento pedonale con verde di bordura sino al porticciolo turistico, in modo tale da favorire l’uso della spiaggia da parte dei diportisti e migliorare la fruibilità turistica dell’area”.

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L'erosione e il verde

Quanto all’eliminazione e alla mitigazione della pericolosità geomorfologica saranno eseguite “opere di ingegneria naturalistica di sistemazione della scarpata”. L’erosione costiera sarà “mitigata grazie alla realizzazione di un pennello permeabile costituito da blocchi di roccia, tale anche da garantire nel tempo l’opera di ripascimento prevista”.

Il progetto del verde è “curato da ricercatori dell’Unisalento, si rifà alle essenze tipiche locali, con particolare riferimento all’ambito costiero”, è stato precisato. “Sono previsti solarium erbosi ed aree sabbiose, con pavimentazioni e camminamenti in listoni di legno composito, nonché sistemi e tecnologie a basso impatto ambientale, quali illuminazione alimentata da fonti rinnovabili e sistemi per il recupero delle acque delle docce ai fini irrigui”. Il Comune, intanto, ha confermato che l’accesso alla spiaggia resta libero e che intende rimettere a bando la gestione di due punti ristoro


 

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