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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Camerini choc. Savelletri, altro dramma

OSTUNI – Pesante tributo al mare grosso. Choc sulla spiaggia di Camerini, lungo la costa della Città bianca, teatro nel primissimo pomeriggio di un salvataggio finito in tragedia: Pasquale Sabatelli, 43 anni, ostunese, aviere in servizio presso l’Aeronautica militare di Bari, è annegato dopo essersi tuffato in acqua per strappare alla furia delle onde la figlioletta e altri due bimbi. Un paio di ore dopo e a qualche chilometro di distanza, altro dramma, stavolta lungo il litorale fasanese, in contrada Forcatella, dove a perdere la vita è stato un diciassettenne, originario del Bangladesh, annegato a ridosso della scogliera. Salvi altri 4 ragazzini, tutti ospiti di una comunità di Triggiano (in provincia di Bari).

OSTUNI – Pesante tributo al mare grosso. Choc sulla spiaggia di Camerini, lungo la costa della Città bianca, teatro nel primissimo pomeriggio di un salvataggio finito in tragedia: Pasquale Sabatelli, 43 anni, ostunese, aviere in servizio presso l’Aeronautica militare di Bari, è annegato dopo essersi tuffato in acqua per strappare alla furia delle onde la figlioletta e altri due bimbi. Un paio di ore dopo e a qualche chilometro di distanza, altro dramma, stavolta lungo il litorale fasanese, in contrada Forcatella, dove a perdere la vita è stato un diciassettenne, originario del Bangladesh, annegato a ridosso della scogliera. Salvi altri 4 ragazzini, tutti ospiti di una comunità di Triggiano (in provincia di Bari).

La prima emergenza è scattata attorno alle 15.30, a sud di Villanova, nella popolare spiaggia di Camerini. Pasquale Sabatelli, in compagnia della moglie, della figlioletta e di due nipotini, avrebbe notato i tre bambini sporgesi oltre il battigia. Il tempo di richiamarli ed i tre erano stati inghiottiti dalle onde. Il bagnino, alcuni bagnanti e lo stesso Sabatelli si sono precipitati in acqua, riuscendo a trarre in salve i bambini e altri ragazzini che in quel momento pare stessero incontrando qualche difficoltà a rientrare a riva. Ma quando sembrava che il peggio fosse passato, il gelo è ripiombato sulla spiaggia. Gli stessi bagnanti hanno notato nella concitazione delle fasi di salvataggio il quarantatreenne che sfinito era finito a sua volta in balia dei cavalloni.

Il forte vento di maestrale ha creato una risacca che è diventata una trappola per lo sfortunato e coraggioso e generoso militare, poi recuperato in mare con l’ausilio dei sommozzatori dei vigili del fuoco. Una volta riportato a riva è risultato vano ogni tentativo di rianimazione da parte dei medici del Servizio 118, accorsi sul posto insieme alle pattuglie della polizia, della guardia di finanza, dei carabinieri e al personale della Guardia costiera.

Comprensibile lo strazio di familiari e parenti, giunti alla spicciolata a sostenere la moglie del militare, spezzata dal dolore di fronte all’assurda e crudele disgrazia. Attoniti bagnanti e vacanzieri, che hanno assistito alla scena: “Si è lanciato in acqua appena ha notato i bambini in difficoltà. C’era una situazione di emergenza e confusione. Quando i piccoli sono stati riportati a riva pensavamo che anche l’uomo fosse rientrato. Invece non era così. E’ stato terribile”, racconta un turista, che ha vissuto da vicino la tragedia.

Sul posto gli agenti del commissariato di polizia di Ostuni, coordinati dal vice questore Francesco Angiuli, hanno ascoltato diversi testimoni, al fine di ricostruire nei dettagli le fasi e la dinamica del terribile annegamento. Il corpo del quarantatreenne ostunese, al termine dei rilievi di rito, è stato trasferito presso l’obitorio del Cimitero di Ostuni, a disposizione dell’autorità giudiziari per gli ulteriori esami necroscopici.

E il vento di maestrale di vittime ne avrebbe mietuto ancora. Attorno alle 17, infatti, altro dramma. Stavolta in contrada Forcatella, lungo il litorale di Fasano a nord di Torre Canne. Un ragazzino del Bangladesh è stato colto da malore in acqua mentre giocava con alcuni coetanei. Sopraffatto dalle onde e dal panico, ha tentato invano di raggiungere la riva. Inutile anche il tentativo degli educatori della Comunità di Triggiano, di cui era ospite.

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