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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Carabiniere ucciso da coltellata

MODENA - Un maresciallo salentino in servizio all'Accademia Militare di Modena è stato trovato morto nel suo appartamento di via Barozzi nella città emiliana. La vittima è Salvatore Spedicato, 51 anni, originario di Veglie, nel leccese. A dare l'allarme sono stati stamane alcuni colleghi, preoccupati perché non riuscivano a contattarlo da diverse ore. La morte, secondo i primi accertamenti, risalirebbe infatti a mercoledì notte.

MODENA - Un maresciallo salentino in servizio all'Accademia Militare di Modena è stato trovato morto nel suo appartamento di via Barozzi nella città emiliana. La vittima è Salvatore Spedicato, 51 anni, originario di Veglie, nel leccese. A dare l'allarme sono stati stamane alcuni colleghi, preoccupati perché non riuscivano a contattarlo da diverse ore. La morte, secondo i primi accertamenti, risalirebbe infatti a mercoledì notte.

L'uomo, che indossava il pigiama, aveva anche evidenti ferite sulla testa. Il cranio del sottufficiale presenterebbe lesioni tanto profonde che proverebbero la violenza dei colpi subiti. Non solo. La sua casa sarebbe stata messa a soqquadro.

Il pm della procura di Modena, Enrico Stefani, giunto sul posto con carabinieri e squadra mobile, indaga per omicidio volontario. Stamattina - giorno di giuramento degli allievi - i colleghi non vendendolo arrivare sono andati a cercarlo a casa, e lo hanno trovato morto, a ridosso del letto.

Potrebbe essere stata una coltellata alla gola ad ucciderlo, al culmine probabilmente di una violenta colluttazione. E’ probabile che il militare abbia cercato di difendersi con tutte le sue forze dall’aggressore. Diversi sarebbero gli elementi ed i reperti che inquadrerebbero l’appartamento di Modena teatro di un truce omicidio.

Il maresciallo Salvatore Spedicato, era originario di Veglie. Da diversi anni lavorava all'Accademia Militare, nel settore amministrativo. Un delitto tanto violento quanto inspiegabile quello consumato al terzo piano della palazzina, in una zona semicentrale di Modena.

Spedicato potrebbe essere stato ucciso mercoledì sera. Solo l'autopsia potrà stabilire se siano stati letali i traumi alla testa o il taglio alla gola.

Dai primi rilievi della polizia, cui è stata passata l'indagine dai carabinieri essendo la vittima un militare, non vi sarebbero segni di effrazione all'ingresso dell'appartamento di Spedicato. Con ogni probabilità, quindi, l'uomo conosceva chi lo ha ucciso e gli ha aperto la porta. Nell'abitazione risulterebbero invece segni di una colluttazione, a indicare il tentativo di Spedicato di resistere al suo assassino.

Non è escluso che l'uomo sia stato aggredito anche da più di una persona. Per questi motivi le indagini della Mobile, intervenuta con la Scientifica, si stanno concentrando sulla vita privata del sottufficiale. Gli inquirenti stanno scandagliando telefonate e frequentazioni del maresciallo alla ricerca di eventuali dissidi con qualcuno che conosceva. I vicini, appresa la notizia del delitto, stamani sono parsi increduli e hanno descritto Spedicato, che viveva solo, come una persona tranquilla e gentile, mai protagonista di episodi che potevano destare preoccupazione. Dolore e sconcerto anche a Veglie, dove risiedono familiari e parenti del militare.

Presso l'Accademia di Modena, dove nel pomeriggio si è tenuta la tradizionale cerimonia del “Mak P 100” per gli allievi del 192/o Corso “Carattere”, il maresciallo ucciso è stato ricordato dal comandante dell'Accademia e generale di divisione Massimiliano Del Casale nel suo discorso alle autorità civili e militari.

Gli investigatori sperano già in queste ore di trovare elementi utili alle indagini: in particolare dovranno appurare se le tracce di sangue trovate nell'appartamento appartengano esclusivamente al militare oppure se possano condurre all'assassino o agli assassini. Sempre stando alle prime testimonianze raccolte, sembra che non avesse problemi economici, lavorativi o sentimentali. Ora si attendono gli esiti del sopralluogo della scientifica e della successiva autopsia, che potrebbe fornire chiarimenti sull'arma usata per il delitto. Le indagini continuano a 360 gradi anche se dagli elementi finora a disposizione sembrerebbe poco probabile l'ipotesi di una rapina.

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