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Cronaca San Vito dei Normanni

Operazione Bronx: indagato senza fissa dimora dai domiciliari al carcere

Il tribunale di Brindisi accoglie la richiesta di aggravamento della misura cautelare presentata dal pm Pierpaolo Montinaro a carico dell'albanese Shahini

CAROVIGNO – Dai domiciliari al carcere. Una misura di aggravamento della misura cautelare è stata eseguita a carico di Korado Shahini, 26 anni, cittadino albanese domiciliato a Carovigno arrestato giovedì sera (30 gennaio) nell’ambito dell’operazione Bronx. Il provvedimento è stato emesso dal tribunale di Brindisi su richiesta del pm Pierpaolo Montinaro, a seguito di accertamenti  dei carabinieri della compagnia di San Vito dei Normanni al comando del capitano Antonio Corvino e del tenente Alberto Bruno, comandante del Norm.

Lo straniero nella giornata di giovedì tentò di sottrarsi all’arresto, trovando riparo presso l’abitazione di una persona residente a Ostuni, dove in serata, dopo ore di ricerche, venne rintracciato sia dai carabinieri che dai poliziotti del commissariato della Città Bianca coordinati dal vicequestore Gianni Albano. 

I militari, del resto, consapevoli del fatto che Shahini fosse senza fissa dimora, lo tenevano d’occhio da giorni. Il 26enne è stato notato mercoledì pomeriggio (giorno precedente all’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare) nel centro di Ostuni, dove è stato prelevato da alcune persone a bordo di un’auto. Quelle stesse persone erano già tenute d’occhio dai carabinieri, poiché si sapeva che erano solite dare ospitalità al 26enne, nei periodi in cui questi si trovava in provincia di Brindisi. 

Sull’aggravamento della misura cautelare, inoltre, hanno pesato anche altri episodi del recente passato. Basti pesare che nell’aprile 2018, Shahini, alla guida di un’auto rubata già utilizzata per commettere delle rapine, tentò di sfuggire a una pattuglia dei carabinieri e dopo un breve inseguimento a piedi ingaggiò una colluttazione con il tenente Alberto Bruno, che riuscì a bloccarlo. 

Non solo. Alcuni mesi dopo il 26enne, raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare nell’ambito dell’operazione Carbinia, non venne trovato all’interno dell’abitazione in cui solitamente alloggiava a Carovigno. L’indagato venne arrestato sette giorni dopo, a San Donà di Piave, dove era stato ospitato da un connazionale. 

Per quel che riguarda l’operazione Bronx, va ricordato che  Shahini dovrà rispondere di detenzione di imprecisati quantitativi di sostanza stupefacente, e in particolare di 4 chili di marijuana, episodio collocato come data all’11 febbraio del 2019. 

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