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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Fasano

“Caro Governatore, ecco perché il Porticciolo turistico non s’ha da fare”

SAVELLETRI (Fasano) – Tutelare il golfo dalle terribili conseguenze che comporterebbe la realizzazione del progetto denominato “Lavori di sistemazione e messa in sicurezza del porto di Savelletri”. Questo l’obiettivo dichiarato del Comitato per la Tutela del Borgo di Savelletri, tornato ad attaccare duramente la Pubblica amministrazione locale. E stavolta, armati di carta e penna, hanno rivolto un appello anche al presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, invitandolo a prendere posizione e a bloccare l’iter del progetto in corso.

SAVELLETRI (Fasano) – Tutelare il golfo dalle terribili conseguenze che comporterebbe la realizzazione del progetto denominato “Lavori di sistemazione e messa in sicurezza del porto di Savelletri”. Questo l’obiettivo dichiarato del Comitato per la Tutela del Borgo di Savelletri, tornato ad attaccare duramente la Pubblica amministrazione locale. E stavolta, armati di carta e penna, hanno rivolto un appello anche al presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, invitandolo a prendere posizione e a bloccare l’iter del progetto in corso.

“Ci rivolgiamo a Lei - scrive Giampietra Ranieri Leoni - per chiederle di esaminare personalmente la questione, certi che la sua nota sensibilità per l’ambiente la porterà a prendere a cuore il problema. Crediamo in Lei e nel suo progetto di costruire una Puglia migliore”. Questa la premessa. A seguire una dettagliata ricostruzione della vicenda.

Il Comune di Fasano ha provveduto all’indizione di una gara d’appalto per l’affidamento dei lavori relativi al progetto esecutivo stralcio, redatto dall’ingegnere Nicola Putignano, commissionato dalla Lega Navale di Fasano e successivamente fatto proprio dal Comune di Fasano, che lo ha formalmente approvato rimettendolo al Servizio Ecologia della Regione Puglia (Ufficio Via), ai fini dell’acquisizione della prescritta autorizzazione ambientale di competenza regionale”. La copertura economica dell’intervento, pari a circa 2 milioni di euro, sarà garantita per 1.500.000 euro dalla Regione Puglia nell’ambito dei finanziamenti del “Programma Stralcio dell’Area Vasta”, e per la restante parte dal Comune di Fasano, con propri fondi di bilancio.

L’intervento al centro della controversia prevede la realizzazione di un nuovo braccio di scirocco di 140 metri, con la realizzazione di una banchina per l’attracco di 16 imbarcazioni da diporto delle dimensioni di 16 metri ciascuno, e l’allungamento di 140 metri dell’esistente braccio di maestrale, attualmente lungo 190 metri, con la costruzione di un’ulteriore banchina.

“Proprio in ordine a tanto – spiegano i rappresentanti del Comitato - sorgono tutte le nostre perplessità. Infatti, la denominazione attribuita al progetto (Lavori di sistemazione e messa in sicurezza del porto di Savelletri) è evidentemente ingannevole, dal momento che si cerca di presentare quale una sorta di “necessaria e doverosa messa in sicurezza del porticciolo dei pescherecci”, un progetto che, in tutto e per tutto, ha quale principale oggetto la realizzazione di un porto turistico, con previsione di numerose postazioni per imbarcazioni da diporto (e perciò commissionato dalla Lega Navale!). Ci chiediamo, francamente, come possa definirsi messa in sicurezza un progetto che prevede il raddoppiamento dello specchio d’acqua esistente".

"Inoltre è evidente che le problematiche relative alla messa in sicurezza del porticciolo potrebbero essere agevolmente risolte con un progetto più ridotto, assolutamente non invasivo ed ecosostenibile, che preveda la realizzazione di barriere frangiflutti oppure, in alternativa, il solo rinforzo ed allungamento dell’esistente piccolo braccio di scirocco e l’allungamento convergente del braccio di maestrale, così da rendere meglio protetto dalle correnti l’esistente specchio d’acqua. Questo sarebbe un intervento di “messa in sicurezza”, che risolverebbe in maniera univoca e definitiva il problema dei pescatori, riducendo al minimo l’impatto sull’ambiente e l’ecosistema e con un consistente risparmio di pubblico denaro”.

Ma c’è di più. Il Comitato tema una vera e propria cementificazione attorno al golfo: “Un altro differente progetto - precisano - per un nuovo porto turistico a Savelletri, pare sia già in avanzato stato di perfezionamento nei piani programmatici amministrativi, con ubicazione, a detta degli organi politici espressisi sull'argomento, a nord dell'esistente braccio di maestrale; l'opera, per la quale si dice siano già avviati i contatti con una società romana esperta del settore, consterà di banchine realizzate off-shore, ovvero lungo il perimetro interno del braccio a realizzarsi in estensione all'esistente.

Detta circostanza, a ben vedere, rende tanto più incomprensibile ed irragionevole la volontà di cementificare massivamente la costa, stante l'imminente realizzazione di un'altra opera specificamente orientata ad ossequiare le esigenze dei diportisiti! In soldoni: se già un nuovo porto turistico sarà a breve realizzato al largo, quale necessità c'è di raddoppiare l'esistente, cancellando un tratto di scogliera e deturpando il centro di Savelletri? Sorge il fondato dubbio che questo progetto così invasivo sia stato presentato dal Comune di Fasano alla Regione Puglia in tutta fretta e senza alcuna coerenza programmatica al solo scopo di arraffare un finanziamento pubblico comunitario”.

Quindi l’affondo: “Se l’opera dovesse realizzarsi così come progettata, sarebbe una banchina di cemento e non più il nostro amato mare a fare da sfondo allo scorcio oggi così suggestivo e Savelletri sarebbe rinchiusa in una morsa mortale da una enorme tenaglia di cemento! Il nuovo braccio di scirocco, infatti, partirebbe proprio dal Centro Storico di Savelletri, da quella piazzetta con chiesetta ottocentesca che, recentemente riqualificata con l’arredo urbano, è diventata sede di tutte le manifestazioni estive, tra l’altro molto apprezzate dai turisti. Non è questo il tipo di turismo che serve alla nostra Puglia! Non è questa la Puglia che sogniamo e vogliamo!  Non è questo l’ambiente che vogliamo lasciare in eredità ai nostri figli”.

Lo stesso Comitato, intanto, ha contestualmente depositato in Regione un esposto,  chiedendo al Comitato Via di respingere il progetto presentato dal Comune di Fasano, alla luce di una serie di motivazioni tecniche illustrate nell’istanza: “Manca la caratterizzazione dei fondali e così pure non è definita la sezione geologica dei fondali interessati dagli interventi. E poi ancora: non esiste uno studio di dimensionamento del nuovo ingresso portuale, non c’è una carta biocenotica, non viene considerato l’impatto su aria, acqua, suolo e sottosuolo, non sono previsti parcheggi, non esiste alcun trattamento delle acque meteoriche, non sono previste forme di mitigazione degli impatti, non sono state redatte alternative progettuali, non sono previsti monitoraggi del trasporto solido, non è stata acquisita la documentazione relativa ai precedenti dragaggi, non sono state specificate le tecniche da adottare durante gli scavi”.

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