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Cronaca Mesagne

Cause, il Comune chiama i detective

MESAGNE - Sarà pure vero che talvolta l’asfalto sembra gruviera e i marciapiedi sono rotti e sconnessi. Ma è altrettanto risaputo che qualcuno di tanto in tanto forza un po’ la mano, se c’è da chiedere i danni per una caduta o per un incidente stradale, arrivando perfino ad inventarsi infortuni mai esistiti. Per prevenire eventuali frodi il Comune di Mesagne ha deciso di stipulare una convenzione con un’agenzia di investigazione privata di San Pietro Vernotico che dovrà compiere accertamenti su dieci casi giudicati sospetti. All’ente municipale l’approfondimento richiesto costa 180 euro a sinistro, non più di 1.810 euro in totale.

MESAGNE - Sarà pure vero che talvolta l’asfalto sembra gruviera e i marciapiedi sono rotti e sconnessi. Ma è altrettanto risaputo che qualcuno di tanto in tanto forza un po’ la mano, se c’è da chiedere i danni per una caduta o per un incidente stradale, arrivando perfino ad inventarsi infortuni mai esistiti. Per prevenire eventuali frodi il Comune di Mesagne ha deciso di stipulare una convenzione con un’agenzia di investigazione privata di San Pietro Vernotico che dovrà compiere accertamenti su dieci casi giudicati sospetti. All’ente municipale l’approfondimento richiesto costa 180 euro a sinistro, non più di 1.810 euro in totale.

Sotto la lente ci sono quegli episodi, per i quali è stata formulata richiesta di risarcimento danni pari a qualche migliaia di euro, i quali destano più di qualche dubbio. L’ufficio legale del Comune, per ognuno di essi, si è comunque costituito dinanzi al giudice di pace, con l’avvocato Anna Luisa Valente. Gli investigatori privati dovranno verificare “la conformità delle richieste e per l’istruttoria, consistente nell’acquisizione di tutte le informazioni utili per verificare la fondatezza delle domande”.

Focus su orari, prove testimoniali e dichiarazioni varie, quindi, onde evitare di dover versare denaro a chi non ne ha diritto. Le dieci cause su cui si necessitano maggiori dettagli sono per lo più cause promosse da cittadini per scivolate e simili, in merito alle quali il Comune ritiene che non vi siano riscontri sufficienti e per eliminare ogni dubbio.

Per la verità, in passato, era già stata affidata in via sperimentale alla stessa agenzia la gestione di tre sinistri e si ottennero, effettivamente, risultati favorevoli all’ente municipale: in un caso la citazione da 3. 398 euro di una donna fu rideterminata in 600 euro incluse le spese legali; nel secondo caso ci fu una rinuncia a proseguire per le vie legali, che fa supporre che il ricorso all’agenzia avesse fatto da deterrente; il terzo accertamento è oggetto di una causa in corso ma, stando a quanto sostiene il legale dell’ente, ci sarebbero vistose imprecisioni che farebbero ben sperare.

Per di più, una volta diffusa la notizia che, in caso di contenzioso sarebbero stati chiamati in causa gli investigatori privati, si è registrata una diminuzione dei sinistri del 50 per cento in tre mesi e ciò significa che, comunque sia, la scelta è stata utile. “Se le nostre perplessità dovessero essere confermate – spiega l’avvocato Valente in merito ai dieci incidenti sui quali si sta indagando – allora sarebbe automatico il trasferimento degli atti alla procura della Repubblica per verificare eventuali intenti truffaldini”.

Si sta per passare ai fatti, invece, in merito a contenziosi per infortunio arrivati sulla scrivania del legale del Comune qualche settimana fa. In entrambi i casi a rivendicare importi ingenti, sono automobilisti che dichiarano di aver perso il controllo dei propri mezzi a causa di cani che avrebbero attraversato la strada. Il 30 luglio scorso la notifica dell’atto di chiamata in causa da parte della Asl firmato da un automobilista che ha dichiarato di aver subito danni alla propria vettura, oltre ai danni fisici e a un’invalidità del 19 per cento, in seguito a uno schianto sulla circonvallazione di Mesagne, strada provinciale: il conto presentato è di ben 18mila euro.

Nel marzo scorso era giunta una istanza analoga per un sinistro da 2.203 avvenuto con le stesse modalità lungo la Statale Brindisi – Taranto. In tutti i casi non c’era documentazione in grado di dimostrare il reale passaggio di un randagio: “Dall’istruttoria compiuta – ha dichiarato l’avvocato Valente – abbiamo ragione di ritenere che siano anche questi casi sospetti. Per questo chiederemo l’intervento della procura”. In assetto “anti – frode” quindi la giunta municipale mesagnese che si sta attivando per impedire ai furbetti di farla franca.

“Le amministrazioni – afferma il vicesindaco Giancarlo Canuto – devono affrontare questo nodo inedito dei rimborsi collegati alla responsabilità oggettiva di danni subiti da persone o cose negli spazi pubblici”. “Non è difficile capire che ogni infortunio o danno che si verifica su questi spazi – prosegue – può essere addebitato a cattiva manutenzione, in caso di buche, o assenza di controllo, nel caso dei cani. Le assicurazioni, poi, offrono coperture con premi molto onerosi e franchigie altissime".

"Il Comune di Mesagne prova a difendersi in tutti i modi, innanzitutto riservandosi di rivolgersi alla magistratura penale, in presenza di clamorosi abusi. Poi, sperimentando la convenzione con una agenzia di investigazioni per una preventiva verifica della fondatezza delle versioni dei danneggiati. Così, abbiamo già incassato più di qualche risultato positivo”.

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