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Cronaca Ceglie Messapica / Via Goffredo Mameli

Partorisce da sola, annega la neonata e muore di emorragia

Una donna sui 25 anni è stata trovata senza vita in un'abitazione al civico 6 di via Mameli a Ceglie Messapica, era in una pozza di sangue e nelle vicinanze c'era una neonata morto

CEGLIE MESSAPICA – Una donna sui 27 anni di nazionalità rumena, Roxana Michaela Rapasu, è stata trovata senza vita in un’abitazione al civico 6 di via Mameli a Ceglie Messapica: era in una pozza di sangue, e da quanto è stato accertato aveva appena partorito e ucciso la bambina annegandola in una bacinella. O almeno, questa è la prima ricostruzione effettuata dagli inquirenti. Sul posto si sono recate alcune pattuglie dei carabinieri e lo stesso comandante della compagnia di San Vito dei Normanni, il capitano Diego Ruocco.

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La porta della casa dove è stata trovata la donna, è stata aperta dai vigili del fuoco, giunti dal distaccamento di Ostuni, su richiesta dei carabinieri. La zona è stata interdetta al traffico per permettere ai militari dell'Arma di compiere tutti i rilievi necessari a fare chiarezza sulla vicenda. I militari, come già detto, hanno trovato la donna senza vita. Non ci è voluto molto ai militari e al medico legale intervenuto sul posto per definire il quadro della tragedia. La donna è stata identificata grazie ad una connazionale che lavora in una pizzeria della città.

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Nel corso delle ore sono emersi maggiori dettagli sulla tragedia. Da quanto appurato dai carabinieri, la 27enne faceva da tempo la badante presso l’abitazione di una coppia di anziani coniugi del posto. Questi, ascoltati dagli investigatori, hanno riferito di non essersi mai accorti che la donna fosse incinta, anche se non si spiegavano la ragione per cui da due mesi indossava sempre la stessa vestaglia (che evidentemente le mascherava il pancione).

Alcuni giorni fa, la straniera si era fatta prestare le chiavi di un’abitazione il cui contratto di locazione risulta intestato al fratello, che attualmente si trova in Romania. Ieri (30 ottobre) la sorella ha tentato più volte di mettersi in contatto telefonicamente con Roxana, senza mai ottenere alcuna risposta. Temendo che le fosse accaduto qualcosa, stamani ha chiamato il proprietario dell’immobile, che si è subito recato sul posto.

Questi ha provato ad aprire la porta, trovandola chiusa a chiave. Inoltre mentre la spingeva, ha sentito le chiavi sbattere contro la parte interna dell’uscio. A quel punto il proprietario ha chiesto l’intervento dei carabinieri. Dopo aver sfondato la porta con l’ausilio dei vigili del fuoco, i militari si sono imbattuti in uno scenario raccapricciante.

Il corpo della ragazza era riverso per terra fra due letti, in una pozza di sangue. Stando a una prima ricostruzione dei fatti, quindi, la 27enne, dopo aver partorito da sola su un materasso sprovvisto di lenzuola, è andata in cucina, ha preso un coltello (o una forbice) e ha tagliato il cordone ombelicale. Poi ha preso la bimba e l’avrebbe annegata in un secchio pieno d’acqua che si trovava sotto al lavandino del bagno. E’ proprio il punto in cui si trovava la bacinella che fa propendere per l’ipotesi dell’omicidio, e non per quella di un incidente. Perché se Roxana avesse voluto lavare la piccola, sulla base di quanto ipotizzato dagli inquirenti, lo avrebbe fatto nel lavandino, e non all’interno del secchio.

Dopo aver tolto la vita alla figlia, purtroppo, la mamma è morta a seguito di un’emorragia post partum. La giovane indossava solo una maglietta. Non aveva biancheria addosso. L’orario stimato del decesso è collocato fra le ore 23 e la notte. Maggiori elementi emergeranno nel corso dell’esame autoptico, che nella mattinata di mercoledì verrà eseguito dal medico legale Domenico Urso.

Ultimo aggiornamento alle ore 16

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