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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Celebrati dopo 75 anni gli eroici pompieri che morirono sotto le bombe

Si è svolta presso il comando provinciale dei vigili del fuoco di Brindisi la cerimonia commemorativa di una tragedia verificatasi la notte fra il 20 e il 21 novembre del 1941 nel porto di Brindisi. Due delle vittime erano di Ravenna

BRINDISI – Un capitolo di storia brindisina che rischiava di finire nel dimenticatoio è stato rispolverato nella giornata di ieri (21 novembre) dai vigili del fuoco del comando provinciale di Brindisi, che nel corso di una cerimonia svoltasi presso l’aula di formazione della caserma di via Nicola Brandi hanno ricordato il sacrificio di quattro colleghi che 75 anni fa, la notte fra il 20 e il 21 novembre del 1941, furono uccisi da un bombardamento delle forze alleate, subito dopo aver spento un incendio.

Sotto un cumulo di macerie persero la vita due pompieri in forza al 17esimo corpo del comando provinciale di Brindisi, Francesco Carrino e Angelo Giuliano, e due vigili del fuoco che provenivano dal comando provinciale di Ravenna, Ivo benedetti e Natale Casadio. Quest’ultimi vennero inviati a Brindisi nell’ambito di un piano di rafforzamento dell’organico del locale comando provinciale, messo duramente alla prova dai numerosi raid aerei che avevano come bersaglio le postazioni militari della città portuale, sede di una delle più importanti basi italiane della Regia Marina, ma che in realtà seminarono morte e distruzione soprattutto fra le abitazioni civili (nella foto in basso, il caposquadra Roberto Malorzo).

Il caposquadra Roberto Malorzo-2

Quella tragica notte, Ivo, Natale, Francesco e Angelo stavano prestando servizio presso il distaccamento portuale, che all’epoca si trovava in zona Sciabiche, all’altezza dell’attuale ormeggio dei rimorchiatori. Nel corso di una incursione aerea caddero delle bombe incendiarie sull’area portuale del Seno di Levante, definita all’epoca dei fatti “Nafta”, che ospitava un deposito di materiale legnoso e dei fusti di carburante della Regia Marina. Dal distaccamento portuale, ribattezzato anche la “casermetta”, intervennero un paio di squadre. In basso, da sinistra, Carrino, Giuliano, Casadio, Benedetti  foto dell'Archivio Fotodocumentazione del C.N.VV.F. Roma)

Da sinistra, Carrino, Giuliano, Casadio, Benedetti ( foto dell'Archivio Fotodocumentazione del C.N.VV.F. Roma)-2

Una volta giunti sul posto, i pompieri riuscirono a domare le fiamme. Ma dopo aver ultimato l’intervento, mentre raccoglievano l’attrezzatura, vi fu un secondo raid aereo che provocò il crollo di un edificio in cui si trovava la guardiania della Marina. Per i due brindisini e i due ravennati non ci fu scampo. Altri quattro vigili del fuoco brindisini restarono feriti. Il ricordo di quella tragedia è rimasto vivo nel comando provinciale di Brindisi, grazie anche alle testimonianze dei pensionati che vissero in prima linea quegli eventi. In basso, foto di gruppo caserma via Osanna (foto dell'Archivio Fotodocumentazione del C.N.VV.F. Roma)

Foto di gruppo caserma via Osanna  ( foto dell'Archivio Fotodocumentazione del C.N.VV.F. Roma)-2

Alcuni di loro, fra cui un arzillo 92enne, ieri si sono ritrovati nella caserma di Nicola Brandi, affinché anche le nuove generazioni custodiscano la memoria storica del comando provinciale di Brindisi. Principale promotore dell’iniziativa è stato il capo squadra esperto Roberto Malorzo, che ha curato la ricerca storica, la raccolta di foto documenti e testimonianze, con l’ausilio dell’intero comando provinciale. Una curiosità. All’epoca dei fatti, ogni corpo provinciale dei vigili del fuoco aveva un numero progressivo ed un motto. Quello del 17° Corpo dei Vigili del Fuoco di Brindisi, era "Ignis vim vis ingenii domat"(La potenza dell'ingegno doma la furia del fuoco). 

Foto dell'Archivio Fotodocumentazione del C.N.VV.F. Rom

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