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Cronaca Cellino San Marco

Operazione omega: torna a casa uno degli indagati

Attenderà il processo ai domiciliari e non in carcere il 26enne cellinese Nicola Taurino arrestato il 12 dicembre scorso, insieme ad altre 57 persone, nell'ambito della maxi operazione antimafia Omeg

CELLINO SAN MARCO – Attenderà il processo ai domiciliari e non in carcere il 26enne cellinese Nicola Taurino arrestato il 12 dicembre scorso, insieme ad altre 57 persone, nell’ambito della maxi operazione antimafia Omega, condotta dai carabinieri di Brindisi e coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia. Il gip Vincenzo Brancato ha accolto la tesi del suo legale di fiducia, l’avvocato Francesco Cascione, che durante l’interrogatorio di garanzia, celebratosi il 15 dicembre scorso, ha chiesto la scarcerazione per mancanza del requisito dell’attualità delle esigenze cautelari. Taurino è accusato di far parte di un’associazione finalizzata al traffico di stupefacenti operante nel territorio di Cellino San Marco, capeggiata dai fratelli Carlo e Pietro Solazzo, quest’ultimo convivente della sorella di Antonio Presta, assassinato il 5 settembre del 2012 a San Donaci. Omicidio da cui partirono le indagini dell’operazione Omega che ha portato alla luce un grosso giro di spaccio tra San Donaci e Cellino San Marco.

Nicola Taurino, già condannato per rapina, è ritenuto responsabile di diversi episodi di cessione di sostanza stupefacente, così tanti da aver maturato un debito con i fornitori di 80mila euro. I reati contestatigli, però, risalgono al 2012, quindi a quattro anni fa: secondo l’avvocato non c’è pericolo di reiterazione, di conseguenza non c’è necessità che attenda il processo in carcere, tesi accolta dal gip.

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