“Centri per migranti a Mesagne, accertate irregolarità nell’iter”
I consiglieri comunali di opposizione: “Il sindaco ammette l’esistenza di criticità, ma dal Comune nessuna azione in autotutela per revocare l’affidamento. Negata la copia della relazione del segretario generale”. Interrogazione urgente
MESAGNE – “Nell’iter per la gestione di accoglienza per migranti a Mesagne il Comune ammette l’esistenza di criticità e conferma alcune irregolarità, ma non dà corso all’unica azione possibile: non c’è stata revoca in autotutela, né tanto meno è stata data alle opposizioni copia della relazione del sindaco e del segretario generale”.
I consiglieri di opposizione non mollano e tornano a interrogare il primo cittadino sul bando Spar in nome del principio della legalità e del diritto ad essere informati dei cittadini mesagnesi. Le domande arrivano dai capigruppo delle liste e dei movimenti di minoranza Francesco Mingolla, Carmine Dimastrodonato e Mauro Resta in rappresentanza del Partito Democratico, Progettiamo Mesagne, Civico 26, Io ci credo, Gruppo Misto, Mesagne per Guarini Sindaco.
Sono gli stessi che nei mesi scorsi hanno sollevato più di qualche dubbio ponendo le seguenti domande: Di chi sono gli immobili destinati a ospitare i rifugiati e richiedenti asilo a Mesagne? Come mai la coop, l’unica ad aver risposto all’avviso del Comune, ha ritenuto di cambiare in corsa gli appartamenti? E ancora: a quanto ammontano i canoni di affitto per l’uso di quelle strutture?
La bufera, per ora politica, attiene agli Sprar, sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, e al bando per il biennio 2016-2017 per l’accesso ai finanziamenti: punto di partenza è la delibera di giunta, con cui il Comune di Mesagne ha manifestato “interesse a presentare, entro la data stabilita del 14 gennaio 2016, un progetto per l’attivazione del servizio di accoglienza per quaranta persone”. La somma annua chiesta è pari a 485.450 euro, con quota di co-finanziamento pari a 25.500 vale a dire il cinque per cento del costo complessivo che ammonta a 511mila euro, attraverso beni, servizi e personale dell’Ente.
Ieri i consiglieri di minoranza hanno indirizzato, all’attenzione del sindaco Pompeo Molfetta, un documento ufficiale, tradotto in una interrogazione urgente, “per conoscere quali determinazioni intende adottare l’Amministrazione comunale per eliminare i vizi riscontrati, per stessa ammissione del primo cittadino, nel procedimento amministrativo”.
I consiglieri ricordano le “irregolarità sono state segnalate anche dal Segretario Generale durante la conferenza dei capigruppo del 26 ottobre scorso”. Fatta questa premessa, scrivono di non “comprendere le ragioni per cui non si è inteso ad oggi procedere alla risoluzione della convenzione sottoscritta il 5 settembre 2016 fra il Comune di Mesagne ed il soggetto attuatore del “servizio Spar, fermo restando che l'esecuzione dello stesso potrà realizzarsi mediante una gestione diretta da parte dell'Ente”. Nell’atto ispettivo si è chiesto anche al sindaco “la ragione per cui non è stata rilasciata copia degli atti richiesti dal consigliere Dimastrodonato il 27 ottobre, ossia le Relazioni del Sindaco e del Segretario Generale esposte durante la conferenza e le controdeduzione del Responsabile unico del procedimento”. Questa circostanza – sostengono – è di per sè censurabile in quanto è evidente la grave violazione dei diritti dei consiglieri comunali in materia di accesso agli atti.